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I consigli della Polizia Postale per combattere il cyberbullismo

La Polizia Postale è sempre in prima linea per combattere il cyberbullismo. Proprio per questo ha rilasciato alcuni consigli utili per i ragazzi e i loro genitori.

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Combattere il cyberbullismo Fonte foto: DimaBerlin/Shutterstock

Uno dei problemi principali per gli adolescenti di oggi è il cyberbullismo. Si tratta di un fenomeno in costante crescita che colpisce milioni di ragazzi e ragazze in tutto il mondo. In Italia, chi commette cyberbullismo è punibile ai sensi della legge n.71/2017. Tale legge permette anche alle famiglie delle vittime di chiedere una tutela tempestiva per bloccare le persecuzioni virtuali in anticipo. Affrontare una situazione del genere è difficile. Spesso chi è vittima di cyberbullismo tende a chiudersi se stesso e nasconde il proprio malessere alla famiglia o agli insegnanti. Per una maggiore consapevolezza su questo tema, la Polizia Postale ha pubblicato sul proprio sito web alcuni consigli per combattere il cyberbullismo, dedicati ai ragazzi e ai genitori. Per saperne di più continua a leggere il nostro articolo.

Cosa si può fare per combattere il bullismo

Il primo consiglio della Polizia Postale dedicato ai ragazzi è quello di non prendere mai in giro qualcuno. Chi è preso di mira non si diverte, soprattutto sui social o via messaggio. Se qualcuno dovesse sentirsi offeso da una battuta, la cosa migliore sarebbe chiedere scusa e cancellare gli insulti (ma anche fare attenzione a ciò che si scrive). Inoltre, molte azioni in rete possono portare a reati gravi, come usare il profilo social di un altro senza il suo permesso. Se ciò dovesse accadere bisogna parlare con i propri genitori e sporgere denuncia. Naturalmente, anche la condivisione di immagine private o intime senza autorizzazione (dei genitori in caso di minori) è un reato. Condividerle per deriderle qualcuno è punibile dalla legge. Infine, chi è vittima di scherzi pesanti o abusi non deve rimanere in silenzio. Per trovare supporto e risolvere il problema basta parlare con i genitori o scrivere un’e-mail alla Polizia Postale.

La Polizia Postale consiglia poi ai genitori delle vittime di cyberbullismo di non banalizzare la sofferenza dei figli nel caso qualcuno li prendesse in giro in rete. Inoltre, se qualcuno prende di mira i propri figli, la Polizia consiglia di rimanere calmi, salvare gli insulti e le foto rubate e sporgere denuncia il prima possibile. Infine, se un ragazzo racconta al proprio genitore di aver esagerato con un proprio compagno, l’adulto deve aiutarlo a scusarsi e parlare con un insegnante per risolvere il problema. La vicinanza con il ragazzo è fondamentale per rimediare all’errore.

Il Decalogo contro il cyberbullismo della Polizia di Stato

A gennaio 2024, la Polizia di Stato, in collaborazione con Unieuro ha presentato il primo Decalogo contro il cyberbullismo, realizzato dai ragazzi nell’ambito dell’iniziativa #Cuoriconnessi. Questi 10 consigli sono stati elaborati dagli studenti di alcune scuole italiane, i quali si sono ispirati al fumetto “Storia di Madi”, la cui protagonista è una ragazza vittima di body shaming. L’obiettivo del decalogo è quello di combattere la discriminazione e imparare ad accettare le diversità. I dieci consigli individuati sono:

  • Immedesimarsi nell’altro ci rende persone migliori.
  • Il sorriso e l’attenzione per il prossimo sono un segno di forza.
  • Mai dimenticarsi che le parole giuste, così come quelle sbagliate, esercitano un grande potere sulle nostre vite.
  • Se scopri che qualcuno è vittima di cyberbullismo aiutalo. Nella vita siamo responsabili di ciò che facciamo ma anche di ciò che fingiamo di non vedere.
  • Non accettiamo passivamente tutto ciò che leggiamo o vediamo online. Utilizziamo il nostro pensiero critico e poniamoci sempre delle domande.
  • Mai dimenticare che il mondo online è formato da altri esseri umani.
  • Usiamo lo smartphone in maniera prudente, non condividiamo le immagini intime ed evitiamo sempre di offendere altre persone.
  • Quando si è vittime di bullismo e di cyberbullismo la solitudine è la nostra prima nemica. Chiedere aiuto è il primo passo verso la soluzione del problema.
  • Rispettiamo sempre le idee degli altri e se non siamo d’accordo parliamo! Gli haters sono dei deboli incapaci di confrontarsi.
  • Ricordiamoci che le persone forti sono quelle che non offendono gli altri ma li aiutano.

Come è possibile difendersi dai cyberbulli

Una delle prime cose da fare per difendersi dai cyberbulli è cambiare il proprio indirizzo e-mail o il numero di cellulare, ma anche usare dei blocchi sui propri account social. Anche se non è la soluzione definitiva al problema, potrebbe essere d’aiuto. Inoltre, la Polizia Postale consiglia sempre segnalare i comportamenti vessatori alle forze dell’ordine. Inoltre, anche possibile scaricare gratuitamente l’app del Commissariato online, disponibile sia per Android che per iOS. Infine, è sempre importante cercare l’aiuto dei genitori o degli insegnanti e parlare con loro per ottenere supporto emotivo, psicologico e non solo.

“Una vita da social”: la campagna educativa della Polizia Postale contro il cyberbullismo

Una vita da social” è la pagina social gestita direttamente dalla Polizia Postale, il cui scopo è quello evidenziare le opportunità e i rischi del web per gli utenti. Insomma, tale pagina mira a creare un vero e proprio manuale d’uso per le nuove generazioni in rete. All’interno della pagina Facebook vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, gli avvisi e alcuni consigli che permettono agli utenti di difendersi dai possibili pericoli di Internet.

Infine, da qualche tempo la Polizia Postale porta avanti la campagna educativa dedicata alla sicurezza informatica, intitolata proprio “Una vita da social”. Ogni anno, il truck di questa campagna itinerante fa tappa in diverse città italiane per parlare con i ragazzi di cyberbullismo, sicurezza in rete e uso corretto dei social. L’obiettivo della campagna è quello di rendere i ragazzi consapevoli dei rischi e delle conseguenze del cyberbullismo, ma anche di prevenire e contrastare ogni episodio di violenza, diffamazione e vessazione online.

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