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I robot sottomarini che predicono il meteo e i cambiamenti climatici

Droni "subacquei" stanno esplorando le profondità dell'oceano e raccogliendo dati in grado di prevedere i cambiamenti delle condizioni climatiche

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L’India, nel 2015 è stata colpita da una siccità senza precedenti che ha distrutto circa gran parte del raccolto. Così i ricercatori dell’University of East Anglia e dell’Indian Institute of Science si sono affidati a droni sottomarini per setacciare le coste alla ricerca di dati e soprattutto di risposte.

Il progetto Bengal Boundary Layer Experiment (BoBBLE), costato 8 milioni di sterline, ha assoldato una squadra di 8 robot sottomarini chiamati seaglider per evitare che altre calamità naturali colpiscano il paese asiatico. L’idea di raccogliere informazioni sotto il livello del mare, e di analizzarle, dovrebbe consentire di fornire previsioni meteo e avvisi sul cellulare alla popolazione sulla portata di piogge monsoniche e suggerire e i periodi migliori per iniziare le colture. I seaglider di BoBBLE non sono soli: si uniscono un esercito di altri 400 robot sottomarini che stanno raccogliendo e analizzando dati in diverse regioni del mondo.

Un esercito di seaglider

Come funzionano i robot sottomarini

Come funzionano i robot sottomarini

Questi droni sottomarini rappresentano il futuro dell’oceanografia in grado di fornire informazioni preziose e dettagliate che vanno dai cambiamenti climatici al vulcanismo sottomarino e la pesca. Oltre all’equipe indiana, infatti, i seaglider sono usati anche nel Mar Artico per misurare il ritmo di fusione del ghiaccio, nella costa orientale degli Stati Uniti per monitorare l’arrivo degli uragani, ma anche dal Monterey Bay Aquarium Research Institute per tenere d’occhio il proliferare di alghe tossiche che minacciano di infestare la coltura di molluschi commestibili al largo della costa dello stato di Washington.

Cos’è un seaglider e come funziona?

Il futuro degli oceani p nei loro sensori

Il futuro degli oceani p nei loro sensori

Questi droni subacquei, come avrete già capito, sono degli strumenti potenti ed espandibili per la raccolta dei dati dagli oceani. Un seaglider è in grado di misurare la temperatura, la salinità e altri parametri marini e di trasmetterli ai ricercatori via satellite. Questi droni, non usano una propulsore a trazione elettrica bensì un leggero movimento delle due ali per muoversi e spingersi fino a una profondità massima di 1.000 metri. Periodicamente riemerge in superficie per stabilire la sua posizione usando il GPS incorporato, trasmettere le informazioni raccolte e ricevere i comandi dalla “base” via satellite.

 

(Il video in apertura è tratto da YouTube)

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