Sono state avvistate dal rover Perseverance strane rocce bianche e brillanti su Marte
Su Marte il rover Perseverance ha individuato delle particolari rocce bianche e luminose: non sono nella loro posizione originaria ed ecco le ipotesi
Sono ormai trascorsi due mesi da quando il rover Perseverance della NASA ha iniziato la sua esplorazione del bordo del cratere Jezero. Tutto ciò è parte della sua quinta campagna scientifica, che lo vede attualmente procedere tra rocce molto particolari, che non aveva mai trovato in altri percorsi della sua complessa missione. Di recente, deviando da quello che era il percorso originario previsto, ha esplorato un campo cosparso di rocce molto insolite, essendo bianche e particolarmente luminose. Qualcosa che non poteva assolutamente non stuzzicare l’attenzione del team di scienziati.
Rocce bianche su Marte
Le rocce bianche e luminose si trovano alla base di un tumulo noto, che ha già un suo soprannome, Mist Park. Si trova sul bordo del cratere e rapidamente quest’area è divenuta protagonista di un nuovo mistero da svelare.
Se sulla terra è qualcosa di assolutamente comune, trovare rocce bianche su Marte è decisamente qualcosa fuori dall’ordinario. Il motivo è ben presto spiegato: sul pianeta rosso esiste una prevalenza di minerali scuri, dal pirosseno all’olivina ad esempio. Per questo motivo, dal punto di vista geologico, un insieme di rocce bianche luminose non può che essere definito come un’anomalia degna di approfondimento. Non una prima assoluta, sia chiaro, come dimostra anche il recente ritrovamento da parte di Perseverance, che ha inquadrato una particolare roccia con strisce chiare e venature scure.
Sono stati ovviamente attivati gli strumenti di telerilevamento, come Mastcam-Z e il laser di Supercam. Tutto rivolto verso questi ciottoli. Nessuna delle rocce esaminate purtroppo è abbastanza grande per poter procedere con un’ispezione ravvicinata, sfruttando il braccio del rover. I ricercatori sono dunque impegnati nell’individuazione di frammenti più consistenti lungo il percorso di salita del mezzo, che possono garantire indizi sull’origine.
Le ipotesi
Le domande in merito a queste particolari rocce bianche su Marte sono svariate, ovviamente. Si spera di poter indagare in relazione alla loro composizione. Ciò però sarà possibile soltanto in caso di un colpo di fortuna, di perseveranza e nostro, lungo il bordo del cratere. La speranza è quella di poter avvistare dei consistenti affioramenti.
Un altro aspetto da indagare, però, e di certo quello dell’arrivo di queste rocce in tale specifica area del pianeta rosso. I ricercatori sottolineano infatti come tutti i blocchi siano di tipo “galleggiante”. Ciò vuol dire che non si trovano in quella che era la loro posizione originaria. Appaiono inoltre tutti sparsi in una superficie ridotta, di pochi metri quadrati, il che non fa altro che sollevare ulteriori interrogativi sulla loro specifica provenienza.
L’ipotesi principale al momento è quella di un’antica vena minerale, così come di uno strato roccioso più resistente e dunque sopravvissuto all’erosione. Un’alternativa a tale visione è rappresentata da una semplicistica caduta di rocce dalla cima. Potrebbero essersi distaccate da una formazione continua di questo raro materiale bianco.