DAZN, arriva lo speed test per i rimborsi: come funziona
Secondo indiscrezioni l'Autorità per le Comunicazioni starebbe per intervenire pesantemente per tagliare la testa al toro e stabilire se di chi è la colpa se non si vedono le partite su DAZN
Non c’è ancora la certezza, ma le voci sono sempre più insistenti: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) starebbe per imporre a DAZN l’integrazione, all’interno delle sue app, dello speed test “Misurainternet“. Cioè il test ufficiale dell’AgCom per misurare le prestazioni della connessione a Internet, già usato anche per fare reclamo contro gli operatori telefonici.
La notizia è stata riportata da Repubblica, che è certa che l’obbligo arriverà già dopodomani, giovedì 20 gennaio. Ma non solo: DAZN dovrà anche aderire a ConciliaWeb, la piattaforma online dell’AgCom per la gestione delle conciliazioni extragiudiziali, cioè gli accordi tra gli utenti e le aziende che erogano un servizio grazie ai quali gli utenti vengono almeno parzialmente rimborsati per un disservizio senza dover andare in tribunale. A proposito di disservizi e rimborsi: sempre secondo Repubblica l’AgCom avrebbe anche stabilito la cifra per il singolo rimborso, nonché quella per il risarcimento massimo mensile. Infine, ancora l’AgCom avrebbe stabilito i parametri tecnici minimi che DAZN deve rispettare durante la trasmissione delle partite.
DAZN: cosa ha deciso l’Autorità
Se tutte le indiscrezioni si riveleranno corrette, la piattaforma di streaming che trasmette il campionato di Serie A italiano dovrà innanzitutto integrare il codice di Misurainternet all’interno della sua app. Tramite questo speed test si potrà capire se un eventuale problema di visione di una partita è dovuto a:
- Connessione lenta: in tal caso la colpa è dell’operatore telefonico
- App DAZN: in tal caso la colpa è della piattaforma di streaming
- Problemi alla Smart TV o allo smartphone: in tal caso la colpa è dell’utente
In buona sostanza l’AgCom avrebbe intenzione di usare lo strumento Misurainternet per evitare il classico scarica barile, dando all’utente la possibilità di rivalersi su DAZN e/o sull’operatore telefonico in base al tipo di problema rilevato.
DAZN: i requisiti minimi per la qualità
Posto che l’utente abbia una buona connessione a Internet (misurata con lo strumento ufficiale), non è detto che abbia automaticamente anche una buona qualità di riproduzione: può capitare, infatti, che una piattaforma di streaming non mandi all’utente un flusso di dati sufficiente a garantire audio e video di buon livello.
L’AgCom, per questo, si appresterebbe a chiedere a DAZN di offrire all’utente un flusso minimo pari a:
- 10 Mbps in caso di connessione da Smart TV
- 4 Mbps in caso di connessione mobile (smartphone o tablet)
DAZN: quando scatta il rimborso
In base a queste indiscrezioni, ci dovrebbero essere tutti gli strumenti necessari per determinare se l’esperienza d’uso di DAZN da parte dell’utente è sufficiente oppure no e, nel caso non lo sia, per stabilire di chi è la colpa: è di DAZN, del fornitore della linea Internet o dell’utente stesso?
Se non ci saranno problemi di connessione a Internet, né problemi tecnici dipendenti dall’utente, allora DAZN sarà costretta al rimborso se:
- Non sarà possibile accedere ripetutamente all’app (problemi all’app di DAZN)
- Non sarà possibile accedere ripetutamente alla singola partita
- L’utente perderà a causa di DAZN una percentuale congrua della durata della partita
- Il flusso dati non sarà sufficiente a garantire la qualità minima
DAZN: a quanto ammonta il rimborso
Ma, sempre che tutto ciò divenga realtà, a quanto ammonterà il rimborso in caso di disservizio DAZN? Non a poco, anzi: l’ipotesi è quella di un rimborso da 7,5 euro per turno di campionato, per un massimo di 29,99 euro al mese, cioè l’intero canone mensile richiesto da DAZN per l’abbonamento.
DAZN: come richiedere il rimborso
Come già accennato, l’Autorità Garante per le Comunicazioni ha intenzione di chiedere a DAZN l’iscrizione alla piattaforma Conciliaweb. Tale piattaforma è stata creata per la risoluzione delle controversie tra utenti e operatori di telefonia, Internet e Pay Tv, direttamente online.
Si accede tramite SPID o CIE, si inseriscono i propri dati e si avvia la procedura di reclamo tramite l’apposita piattaforma. Non è difficile, ma neanche facilissimo e, in ogni caso, ci si può avvalere anche della consulenza di un avvocato o di una associazione di tutela dei diritti dei consumatori.