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SCIENZA

Dei detriti spaziali sono arrivati sulla Terra e hanno distrutto una casa in Florida

La spazzatura spaziale è un rischio soprale nostre teste. Stiamo inquinando l'orbita bassa della Terra e può costarci molto caro

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Detriti spaziali Fonte foto: 123RF

Chi non ha mai pensato che, con tutto quello che stiamo portando nello spazio, ci sia il rischio che prima o poi un pezzo piova a velocità incredibile verso la propria casa? Se c’è qualcosa che Donnie Darko ci ha insegnato, nella complessità della sua trama, è che non è un’opzione da escludere a priori.

Non aiuta a dormire sonni tranquilli il fatto che della “spazzatura spaziale” abbia realmente sfondato il tetto di una casa in Florida. Una storia assurda, conclusasi per ora con una denuncia nei confronti della Nasa.

Detriti spaziali contro una casa

Spazzatura spaziale 1, casa 0, verrebbe da dire. Del resto non c’è alcun match, ovviamente. Battute a parte, quanto accaduto alla famiglia Otero di Naples, in Florida, ha dell’incredibile ed è spaventoso. Per quanto statisticamente l’evento risulti irrilevante, e non contribuisca a rappresentare un precedente notevole per la teoria del pericolo rappresentato dai detriti, è qualcosa cui prestare attenzione.

Tetto della casa sfondato e denuncia nei confronti della Nasa per 80mila dollari. Di fatto il costo delle riparazioni, più un extra per disturbo e spavento. Una somma che l’agenzia spaziale americana è in grado di coprire a occhi chiusi, in un click. Ciò che ci interessa, però, è capire esattamente cos’è accaduto.

Parliamo di un detrito spaziale della Stazione Spaziale Internazionale, che l’8 marzo 2024 è piovuto dal cielo, perforando il tetto e il pavimento della abitazione degli Otero in Florida. Il caso vuol che nessuno si trovasse in traiettoria all’interno della casa. Danneggiati soltanto oggetti e nessuna persona.

Un gran colpo di fortuna, considerando come un essere umano travolto sarebbe stato ucciso all’istante dall’impatto. Ma di che oggetto parliamo? Precisamente di un cilindro metallico di 720 g, lungo 10 cm, bruciato e deformato dal rientro nell’atmosfera.

La Nasa non ha tentato alcun passo indietro, procedendo alle analisi del caso e confermando si tratti di un pezzo dell’attrezzatura utilizzata nel marzo 2021. Il tutto usato per la sostituzione di alcune batterie. L’ISS aveva espulso l’oggetto insieme a un carico di circa 2600 kg. Il tutto destinato a deorbitare fino a bruciare del tutto in atmosfera. Non ci si aspettava che un detrito potesse “sopravvivere”. Men che meno che potesse raggiungere un centro abitato.

Spazzatura spaziale, i rischi

La vicenda della famiglia Otero ha ovviamente riacceso la discussione sui tanti rifiuti spaziali che l’uomo ha prodotto negli anni di esplorazione. L’orbita bassa della Terra è sempre più gravata da questo peso e ciò rappresenta parte delle motivazioni dell’avvocata della famiglia danneggiata. Si tratta di Mica Nguyen Worthy, che si è così espressa: “I detriti spaziali rappresentano un problema reale e serio a causa dell’aumento del traffico spaziale degli ultimi anni”.

Allo stato attuale, molte agenzie stanno lavorando a dei progetti per delle future missioni di “junk removal”, ovviamente indirizzate a fare pulizia, per quanto possibile. Ciò a dimostrazione del fatto che si è ben consapevoli dell’enorme rischio. Questo si divide in tre aspetti. Da una parte abbiamo il pericolo ambientale, dall’altro invece quello di un impatto devastante sulla Terra. Il terzo rischio, non meno gravoso, anzi, è rappresentato da una possibile collisione nello spazio.

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