Nuovi coralli e sorgenti idrotermali scoperti nelle profonde acque ghiacciate in Australia
L’individuazione di una nuova sorgente idrotermale nelle profondità oceaniche potrebbe offrire importanti indizi sull’origine della vita e sulle condizioni estreme in cui alcuni organismi riescono a prosperare
Nelle gelide profondità dell’Oceano Australe, tra onde burrascose e iceberg alla deriva, una nuova sorgente ha attirato l’attenzione degli scienziati. A 700 metri sotto il livello del mare, là dove la luce solare non arriva e la temperatura sfiora lo zero, è emerso qualcosa di sorprendente: giardini di coralli vivi, colorati, intenti a prosperare.
Un vero e proprio ecosistema insospettabile, sviluppatosi dove la vita sembrava improbabile: tra fumarole sottomarine e creature mai viste prima, il “nuovo” paesaggio marino è in continuo movimento e tra le scoperte più inaspettate c’è l’alta intensità del calore sprigionato, inquadrato in un ambiente dominato dal freddo più estremo.
La nuova sorgente nelle acque gelide
La particolarissima e preziosa scoperta è frutto degli studi svolti nel corso di una spedizione durata 35 giorni, una delle più ambiziose mai condotte nel remoto arcipelago delle South Sandwich Islands, nel cuore dell’Oceano Australe. A guidarla è stato un team internazionale coordinato dalla Ocean Census e dal Schmidt Ocean Institute, con la collaborazione della University of Plymouth, del GEOMAR e del British Antarctic Survey. A bordo della nave di ricerca Falkor, scienziati e ingegneri hanno affrontato onde alte fino a otto metri, venti di tempesta e iceberg galleggianti per raggiungere una delle zone meno esplorate del pianeta.
Lo scopo? Trovare nuove forme di vita e comprendere meglio i fenomeni geologici nascosti sotto la crosta oceanica, cosa che è accaduta in effetti grazie al sofisticato robot subacqueo SuBastian: proprio questo strumento ha rilevato la nuova sorgente. I suoi sensori hanno registrato la fuoriuscita di acqua calda carica di minerali, in un ambiente dove la temperatura dell’acqua esterna era prossima allo zero. E poi, eccoli: intorno al punto d’emissione, si muovevano lentamente organismi che sembrano vivere in equilibrio perfetto con l’energia geotermica sprigionata dal fondo marino.
Condizioni estreme e sopravvivenza
Come spiega lo studio pubblicato proprio sul sito dello Schmidt Ocean (cui fanno eco gli approfondimenti dell’Ocean Census), la temperatura dell’acqua esterna misurata durante le immersioni oscillava intorno a +0,35°C, mentre dal camino vulcanico sgorgavano fluidi caldi e ricchi di sostanze chimiche come idrogeno solforato e metano. Intorno alla bocca della sorgente, organismi come gasteropodi, cirripedi, echinodermi e spugne giganti galleggiavano e si alimentavano non tramite la fotosintesi, ma grazie alla chemosintesi: un processo biologico che sfrutta l’energia chimica, piuttosto che la luce, per produrre sostanze nutritive.
Andando ai già citati coralli, la loro presenza è significativa perché normalmente questi organismi filtratori vivono lontano da emissioni calde e acide, e il fatto che potessero convivere con le sorgenti idrotermali ha lasciato perplessi i ricercatori. Alcuni esemplari sembravano avere centinaia di anni, testimoni silenziosi di un equilibrio biologico che sfida le regole note dell’ecologia marina.
I nuovi indizi sull’origine della vita
I dati raccolti verranno esaminati nei prossimi mesi in laboratorio, non solo per conoscere meglio il mondo sommerso, ma anche per saperne di più sull’origine della vita sulla Terra. Sì, perché le sorgenti idrotermali come quella scoperta al largo delle South Sandwich Islands sono considerate tra i luoghi più probabili in cui la vita sul nostro pianeta potrebbe aver fatto il suo esordio: ambienti bui, caldi e chimicamente attivi come questi offrono le condizioni ideali per la sintesi di molecole complesse e per la nascita di ecosistemi autosufficienti.
Non solo: la presenza di forme di vita così specializzate, capaci di nutrirsi senza la luce del Sole, rafforza l’ipotesi che la vita possa esistere anche altrove nell’universo, ad esempio sotto le croste ghiacciate di lune come Europa o Encelado.