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SCIENZA

È apparso in una spiaggia italiana: la scoperta

Nei pressi di Santa Marinella, a 80 km da Roma, è stato scoperto un pesce istrice spiaggiato: l'unico avvistamento nel Mediterraneo era del 2008

Un esemplare di pesce istrice Fonte foto: 123RF

Due nomi alternativi, entrambi molto caratteristici: sulle coste laziali è stato individuato in questi giorni un pesce davvero particolare, un pesce istrice per la precisione. In natura è anche conosciuto come porcospino punteggiato e il motivo di questi riferimenti ad altri animali non è difficile da intuire. Anzitutto, si tratta di un esemplare lungo circa 60 centimetri.

Il ritrovamento è avvenuto sulla spiaggia di Santa Marinella, non lontano da Civitavecchia (a poco meno di 80 chilometri da Roma per la precisione). Un pescatore del posto si è imbattuto in questo strano animale e non ha potuto far altro che segnalare il caso agli esperti. La scoperta è diventata di pubblico dominio in seguito a una campagna informativa.

La segnalazione del pesce istrice

L’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) e Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) hanno di recente collaborato per l’iniziativa “Attenti a quei 4”. In poche parole, i cittadini sono stati informati della presenza di pesci “alieni”, piuttosto pericolosi per la salute umana e dunque da non consumare come cibo. La segnalazione è stata inevitabile, il pesce istrice fa parte proprio del gruppo di esemplari a rischio. Le analisi di rito hanno permesso di confermare quelle che erano state le prime impressioni.

Il pesce istrice è stato identificato con certezza e a quel punto si è capito di avere a che fare con un animale eccezionale per quel che riguarda questi posti. In effetti, la specie di cui si sta parlando era stata segnalata nel Mediterraneo soltanto una volta prima di quanto accaduto a Santa Marinella. L’unico precedente risale al 2008, per la precisione nei pressi dell’Isola di Sant’Antioco, in Sardegna. Si tratta di un pesce subtropicale con un corpo in grado di gonfiarsi e pieno zeppo di grosse spine (da qui i nomignoli citati in precedenza).

Le caratteristiche del pesce istrice

Inoltre, il pesce istrice ha denti a placche e il dorso e le pinne caratterizzate da tante maculature. La dieta tipica consiste in ricci di mare e molluschi vari. Il principale rischio che si corre con un esemplare del genere è quello di entrare in contatto con la tetrodotossina contenuta nella pelle, una minaccia seria per l’uomo. Ecco perché la sua commercializzazione dal punto di vista alimentare è stata vietata oltre tre decenni fa. Ci sono dei tratti in comune con i pericolosi pesci palla, ma la letalità è decisamente inferiore. Come ha fatto esattamente un esemplare di questo tipo a raggiungere il Lazio?

La ricostruzione più attendibile è quella secondo cui il pesce istrice potrebbe essere arrivato direttamente dall’Oceano Atlantico Orientale. Il suo percorso è presto detto: dopo aver superato lo Stretto di Gibilterra, l’animale potrebbe essersi ritrovato in pieno Mediterraneo, fino a spiaggiare a non molti chilometri da Roma. Un’altra ipotesi è quella del rilascio da un acquario, ma non ci sono conferme in tal senso. ISPRA e CNR hanno comunque invitato a non liberare mai specie esotiche vive come quella appena descritta negli ambienti naturali per evitare che ci siano contaminazioni e problemi di altro tipo.