Ecco perché la UE non bannerà TikTok
TikTok non verrà bannato in Unione Europea, esattamente come Facebook, Instagram e Twitter, ma dovranno tutti rispettare il regolamento DSA
Che non sia un periodo sereno per ByteDance e la sua app più famosa, TikTok, è orma i cosa nota. Che ByteDance stia rischiando seriamente di fare la fine di Huawei, un colosso dalle ali tarpate dai ban americani che si estendono ben oltre i confini USA, è altrettanto chiaro. Che gli USA stiano andando verso il ban totale di TikTok su suolo americano è assai probabile. Che la UE segua gli USA in questa decisione così drastica, invece, è ancora tutto da decidere. E, secondo un’analisi di Bloomberg, è anche molto improbabile.
TikTok: l’approccio “sobrio” della UE
In un recente articolo la European Technology Reporter di Bloomberg, Jillian Deutsch, definisce la posizione europea su TikTok “sobria“, al contrario di quella statunitense che è “teatrale“. E questo perché la UE, a differenza degli USA, ha creato gli strumenti normativi per impedire a TikTok di divorare i dati degli europei senza che la UE possa controllare cosa sta succedendo.
Tali strumenti sono un regolamento e una definizione, prevista dal regolamento stesso. Il regolamento, in molti lo avranno già capito, è l’ormai famoso Digital Services Act (DSA). La definizione, invece, è quella di “very large online platform“, cioè piattaforma online molto grande.
TikTok è “very large”
Con la definizione di very large online platform i regolamenti europei intendono una piattaforma usata da almeno il 10% dei cittadini UE, quindi da oltre 45 milioni di persone nei vari Stati Membri. TikTok è abbondantemente oltre questo dato: la stessa ByteDance ha dovuto ammettere di averne oltre il triplo, cioè 150 milioni di utenti attivi al mese.
Ha dovuto perché è stata costretta, proprio dal DSA, e in base al DSA adesso è ufficialmente una “very large online platform“, con tutte le conseguenze tecniche e giuridiche. In base al DSA, infatti, i cittadini europei avranno maggior controllo sui propri dati e le piattaforme dovranno essere molto più trasparenti nell’usarli.
I minori saranno maggiormente tutelati e le piattaforme avranno anche obblighi di moderazione dei contenuti molto più stringenti, anche per proteggere minori e soggetti deboli dall’hate speach, l’incitamento all’odio. Tutto questo verrà vigilato dall’UE, con soldi delle stesse piattaforme, che saranno costrette a pagare una tassa sulla vigilanza.
TikTok non è peggio di Facebook
Insomma, il DSA non è ancora pienamente entrato in vigore (lo farà ad autunno 2023), ma è già chiaro che l’intenzione dell’UE è quella di mettere fine al far west delle piattaforme social che drenano i dati dei loro utenti per usarli ai fini pubblicitari.
Ma, in questo scenario, è corretto ricordare che se la UE ha creato il DSA non è stato per limitare il potere di TikTok: l’obiettivo iniziale erano i social statunitensi, in particolare quelli di Meta: Facebook e Instagram, che in quanto a raccolta dati non sono poi tanto meglio di TikTok.
La legge vale per tutti, come è noto, e di conseguenza sia per Facebook che per TikTok, sia per Twitter che per Instagram e, così, a cascata per tutte le “very large online platform“.