L'ultima idea di Elon Musk: cercare gli alieni con le Tesla
Le auto elettriche di Tesla hanno una grande capacità di calcolo e un sacco di tempo libero e Musk vuole sfruttare entrambe le cose a suo vantaggio
L’ultimo roboante annuncio di Elon Musk è stato Grok, il chatbot concorrente di ChatGPT sviluppato da xAI, l’azienda del gruppo X (cioè di Musk stesso) che si occupa di intelligenza artificiale. Un annuncio meno roboante, ma forse persino più importante, è invece quello che Grok verrà usato sulle auto elettriche Tesla (prodotte ancora da Musk) e, soprattutto, che le auto elettriche Tesla verranno usate per sviluppare Grok. E non solo…
Musk ammette: Grok sulle Tesla
Le auto elettriche Tesla sono famose per l’Autopilot, cioè il sistema di guida assistita (che Musk si ostina a chiamare “autonoma“) molto evoluto. Sotto questo sistema c’è un potente hardware, che da qualche tempo è sviluppato in casa da Tesla stessa.
Questa piattaforma, integrata in tutte le Tesla più recenti, ha il compito di interpretare la strada in tempo reale basandosi su modelli matematici di intelligenza artificiale sviluppati dai supercomputer dell’azienda. Tra questi supercomputer, l’ultimo appena annunciato è “Dojo” e si basa su chip D1 stampati da TSMC (la stessa azienda che produce i chip per Apple).
Le auto elettriche Tesla, quindi, hanno una capacità di calcolo per gli algoritmi AI che molte auto non hanno e che può essere sfruttata per integrare il chatbot Grok all’interno delle vetture. In questo modo, ad esempio, Grok potrebbe trovare per noi dei posti da visitare e portarci direttamente lì, con la guida assistita.
Le Tesla allenano Grok e cercano gli alieni
Ma questa notizia è una medaglia a due facce, con la seconda che è probabilmente anche più interessante della prima. Come Musk stesso ha ammesso su X, gran parte della potenza di calcolo di milioni e milioni di auto Tesla nel mondo viene sprecata. Perché queste auto sono per gran parte della giornata ferme, parcheggiate, senza nessuno al loro interno.
Durante tutto questo “tempo libero” le auto elettriche intelligenti di Tesla potrebbero usare la loro potenza per fare calcoli per allenare ulteriormente l’intelligenza artificiale, oppure per programmi scientifici come il SETI.
SETI è l’acronimo di “Search for Extra-Terrestrial Intelligence” ed è un programma di calcolo dei dati dei segnali radio captati dai telescopi spaziali. Esiste anche il programma SETI at Home, che consiste nel mettere un po’ della potenza di calcolo dei propri computer a disposizione del progetto.
Le auto elettriche Tesla, quindi, secondo Elon Musk potrebbero essere usate per fare calcoli per molte ore al giorno, a fronte di pochissime ore di utilizzo per portare in giro le persone.
Chi pagherà per tutto questo
Questa grande visione di Elon Musk ha solo un altrettanto grande problema: i chip consumano elettricità, quindi le auto ferme a far calcoli scaricano la batteria e fanno meno chilometri in marcia.
In altre parole: usare le Tesla per allenare il chatbot di Tesla, o per cercare gli alieni nell’universo ha un costo, che pagheranno i proprietari delle Tesla facendo più ricariche.
Se l’idea di Musk è estremamente affascinante, perché prevede che l’intera flotta globale delle Tesla circolanti si trasformi in una sorta di supercomputer distribuito dedicato all’intelligenza artificiale, c’è anche da chiedersi se Musk abbia intenzione di pagare per tutto questo o se prevede che chi ha speso diverse decine di migliaia di euro o dollari per un’auto debba anche pagare l’energia per fare i calcoli.