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L'ultimo "scherzetto" di Elon Musk vale 2 miliardi

Il miliardario "gioca" con il logo di Twitter e causa un terremoto nel mercato delle criptovalute, alimentando indiscrezioni e ipotesi che girano da anni

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Uno “scherzetto” da 2 miliardi di dollari, che ben rappresenta la nuova economia digitale e le sue dinamiche, un tempo impensabili. Lo scherzo è quello appena fatto da Elon Musk agli utenti di Twitter e, indirettamente, al mercato delle criptovalute: ha cambiato il logo del social, sostituendolo con quello di Dogecoin, criptovaluta nata per scherzo ma che, oggi, ha una capitalizzazione di circa 10 miliardi di dollari. Anzi, ieri: dopo lo “scherzetto” di Musk il Dogecoin è andato alle stelle.

La promessa di Elon Musk

La dinamica dei fatti è significativa quanto le conseguenze: a marzo dell’anno scorso, quando non aveva ancora comprato il social, Musk con un tweet aveva chiesto ai suoi follower se fosse necessaria una nuova piattaforma per Twitter, un rinnovamento radicale.

Tra le risposte provenienti dai suoi fan, una si è rivelata premonitrice: “Compra Twitter e cambia il logo dell’uccello con quello di Dogecoin“. Ieri il nuovo tweet di Musk: “Come promesso“.

E, in effetti, ora il logo di Twitter non è più un uccello blu ma un biondo Shiba Inu, il cane giapponese simbolo di Dogecoin che è stato reso famoso da un’infinità di meme negli ultimi anni.

Meme che, come è ormai ben noto, piacciono da morire a Musk che ne pubblica una gran quantità. E, infatti, i tweet successivi sono tutti meme su Twitter che cambia logo dall’uccello al cane.

Dogecoin alle stelle

Le azioni hanno sempre delle conseguenze, specialmente se sei l’uomo più ricco del mondo e possiedi uno dei social più influenti della cultura occidentale.

Non stupisce, quindi, che nel giro di pochi minuti (neanche ore: minuti) il valore di Dogecoin sia passato da circa 7 centesimi di dollaro a 9,5, per poi assestarsi intorno ai 9 centesimi.

Considerando la capitalizzazione complessiva di Dogecoin, e facendo due conti della serva, si capisce al volo come lo “scherzetto” di Musk abbia spostato in un batter d’occhio circa 2 miliardi di dollari di valore.

E 2 miliardi di dollari, lo ricordiamo, sono il 5% del prezzo al quale Musk ha comprato Twitter, cioè 44 miliardi di dollari, e il 10% del valore attuale del social, cioè 20 miliardi.

Twitter Coin?

Musk avrebbe potuto “giocare” con mille cripto valute diverse, ma gioca sempre con il Dogecoin. Da anni il magnate sudafricano, naturalizzato americano, ha una passione per questa moneta virtuale e da anni ciò alimenta il chiacchiericcio su una possibile adozione di Dogecoin come moneta ufficiale di Twitter.

Quello che è certo è che, nel lungo termine, Musk vuole trasformare Twitter in una “super app” in stile WeChat, l’app cinese di messaggistica che oggi può fare di tutto e di più, compreso erogare servizi di pagamento online.

Musk non ha mai ufficializzato le sue intenzioni in merito a Dogecoin, limitandosi a ripetere (più volte) che lui continuerà a tifare per questa valuta.

Valuta che, tra l’altro, è al centro di una pesantissima accusa per frode dalla quale Musk si sta difendendo in tribunale perché, nel 2021, il miliardario aveva fatto uno sketch al Saturday Night Live nel quale fingeva di essere un esperto di finanza che definiva il Dogecoin una truffa.

Alcuni investitori lo hanno denunciato, sostenendo che il suo intento era quello di far crollare il valore della criptovaluta (cosa effettivamente successa) per poi acquistarne in gran quantità a basso prezzo.

Nel corso del processo gli avvocati di Musk stanno sostenendo la tesi che è lecito scherzare anche sulle criptovalute: “Non c’è nulla di illegale nel twittare parole di supporto o immagini divertenti su una criptovaluta legale che continua a mantenere un market cap di quasi 10 miliardi di dollari“.