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SCIENZA

Emersi nuovi resti di un'antica città: la meravigliosa scoperta

L'Acropoli di Kythnos, una delle più importanti delle Isole Cicladi, sta svelando al mondo una serie di tesori, da statuette a monete rare

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Dryopis, Ofiusa, Thermia, ma soprattutto Kythnos. Sono questi i nomi con cui è stata ed è tuttora conosciuta una delle isole greche con maggiore storia alle spalle, con l’ultimo toponimo ispirato al mitico re che dominò da queste parti, uno dei figli del dio Apollo. Da qualche tempo a questa parte, proprio l’attuale Kythnos sta rivelando una sorpresa archeologica dopo l’altra.

I lavori si sono concentrati sull’Acropoli, la cui parte meridionale veniva sfruttata in antichità per delle installazioni militari. Gli ultimi scavi, poi, hanno fatto riaffiorare una serie di serbatoi che erano legati in un modo o nell’altro alle guerre così frequenti nelle epoche lontane. Si sta parlando infatti dei recipienti e contenitori per l’approvvigionamento idrico.

I lunghi scavi a Kythnos

L’acqua era fondamentale durante gli assedi e bisognava averne a disposizione una buona quantità. Gli stessi serbatoi, però, sono soltanto una delle scoperte che hanno rivisto la luce dopo un periodo lunghissimo di tempo. La zona settentrionale, ad esempio, è dominata da un santuario costruito in onore di Demetra, sorella di Zeus, e alla figlia Kore. Proprio nella parte Nord le indagini degli archeologi hanno permesso di approfondire l’esplorazione di tre edifici, uno dei momenti principali del programma quinquennale di scavo (cominciato nel 2021) da condurre in quel di Kythnos.

Gli scavi sono stati resi ancora più speciali dal rinvenimento di diverse monete del passato e oltre 2mila statuette di tipo votivo, tutte realizzate in argilla. Vale la pena aggiungere altri dettagli in merito alla datazione di questi reperti. Il santuario, in particolare, dovrebbe risalire al VII secolo prima della nascita di Cristo, inoltre sarebbe stato usato per almeno un millennio. Tornando invece a parlare delle piccole statue, l’epoca potrebbe coincidere e ogni pezzo raffigura una donna oppure un bambino, anche se non mancano gli esempi di uomini, tartarughe, leoni e uccelli. L’elenco delle scoperte non è però finito qui.

Le ceramiche e gli altri tesori di Kythnos

Questa lista comprende anche dei vasi di ceramica che hanno a che fare con il santuario già citato, visto che erano impiegati per il culto di Demetra, divinità dell’agricoltura. I ricercatori si sono imbattuti persino in delle raffinate ceramiche, con tutta probabilità importate da altre zone della Grecia, senza dimenticare le lampade con ornamenti pregiati e i frammenti di altri vasi. D’altronde, Kythnos vanta uno dei siti abitativi più antichi che si conoscano in tutte le Isole Cicladi, vale a dire un insediamento mesolitico che risale addirittura a 10mila anni prima della nascita di Cristo.

Un ultimo cenno lo meritano le monete dell’Acropoli. È un tesoro prezioso soprattutto per capire come funzionava l’economia nell’antica città. Gli scavi hanno fatto riemergere dei pezzi di origine greca e romana, a testimonianza del fatto che Kythnos avesse dei rapporti commerciali fiorenti. Una delle monete più interessanti è quella che risale al regno di Traiano, coniata nel 106 d.C., oltre a quella che raffigura l’imperatore Diocleziano e che è stata datata 285 dopo Cristo. La scoperta più interessante in assoluto da questo punto di vista, però, è il pezzo con una lira disegnata su un lato e la testa di Apollo dall’altro.

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