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SCIENZA

Un enorme e raro ritrovamento è avvenuto proprio in questi giorni

Nel mare israeliano gli archeologi hanno individuato e fatto riaffiorare alcuni manufatti di gran pregio, l'antico carico mercantile di una nave

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Quasi duemila anni fa: è questa la datazione dei manufatti scoperti di recente in territorio israeliano, per la precisione nei pressi di Netanya (a 30 chilometri da Tel Aviv). Di cosa si tratta nello specifico? Gli antichi reperti si trovavano in una imbarcazione mercantile utilizzata in passato per gli scambi commerciali tipici del periodo.

La storia di questo cargo è a dir poco affascinante. Come ricostruito dagli archeologi e dagli esperti, la nave sarebbe affondata a causa di una tempesta e in effetti è stata localizzata nelle acque costiere di Moshav Beit Yanai. Non è un semplice carico commerciale come si potrebbe pensare, anzi è un ritrovamento che può essere definito da record.

Manufatti di incredibile raffinatezza

Questi manufatti sono stati tutti realizzati in marmo, inoltre rappresentano il più antico trasporto marittimo in assoluto di questo tipo per quel che riguarda la parte orientale del Mar Mediterraneo. Entrando più nel dettaglio della scoperta archeologica da Guinness dei Primati, i reperti consistono in capitelli corinzi con decorazioni davvero eleganti, in particolare motivi di tipo vegetale e floreale. Altri capitelli, poi, sono in parte scolpiti, senza dimenticare che la nave mercantile trasportava anche un architrave di grandi dimensioni: la lunghezza, in questo caso, era di circa sei metri.

A questo punto sorge spontanea una domanda: a cosa serviva un carico di marmo del genere? I manufatti di 1800 anni fa non erano altro che elementi architettonici di pregio da utilizzare per impreziosire un edificio, molto probabilmente un tempio oppure anche un teatro. Vale la pena aggiungere che il ritrovamento è avvenuto quasi per caso. Un uomo, infatti, si è avventurato nel mare della scoperta per una nuotata e ha notato delle colonne che ha immediatamente segnalato alle autorità israeliane. A quel punto è intervenuta l’unità di archeologia subacquea che ha provveduto a far riaffiorare l’incredibile tesoro.

I manufatti spostati dalle condizioni atmosferiche

Come è possibile che questi manufatti siano stati individuati soltanto adesso in maniera così netta? Secondo quanto ricostruito dagli archeologi, i recenti temporali devono aver spostato i reperti, permettendo di essere maggiormente in vista, con tanto di indagini preliminari e l’idea di portare a termine progetti di ricerca ancora più approfonditi. L’affondamento causato da una tempesta è stato dato per certo a causa del posizionamento della nave mercantile sul fondale marino. L’angolo del carico, in particolare, ha messo in luce come il mezzo abbia dovuto fronteggiare le avverse condizioni meteorologiche, con un tentativo disperato di gettare l’ancora. Ci sono altri dettagli interessanti da valutare.

Le dimensioni dei manufatti israeliani hanno permesso di calcolare con precisione la grandezza della nave. Con tutta probabilità, si è trattato di un mezzo capace di trasportare un carico di almeno 200 tonnellate. A differenza di altri ritrovamenti dello stesso tipo, poi, gli elementi architettonici non sono stati costruiti in pietra locale e gesso bianco, ma in marmo autentico. Tra l’altro, il carico proveniva dalla regione dell’Egeo, ma c’è chi ha ipotizzato anche il Mar Nero, la Turchia e la Grecia. Come è facile intuire, serviranno nuovi studi e analisi per completare quella che è una storia archeologica già piuttosto affascinante.

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