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Facebook: al via un progetto per combattere le fake news sul clima

Facebook prende posizione e lancia un progetto per diffondere le corrette informazioni sul riscaldamento globale

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facebook Fonte foto: jonanderswiken / Shutterstock

Si chiama Climate Science Information Center ed è la risposta di Facebook contro le fake news sul clima e i cambiamenti climatici. Il gigante blu prende quindi posizione su uno dei temi più scottanti (nel vero senso della parola) del dibattito pubblico che, però, per gli scienziati è molto meno divisivo di quanto lo sia per la gente comune: la quasi totalità di essi, infatti, non ha dubbi sul fatto che il cambiamento climatico esista e sia causato dalle attività dell’uomo.

Facebook, però, è un luogo dove si discute molto e di tutto. Clima compreso. E su Facebook hanno ampio spazio anche i cosiddetti negazionisti, che sul social hanno numerose pagine con moltissimi iscritti. Facebook non può certo censurarli, né può chiudere da un giorno all’altro una di queste pagine senza scatenare reazioni fortissime. Quello che Facebook può fare per il clima e contro il negazionismo, invece, è suggerirci le fonti scientificamente più affidabili su questo delicato argomento. Ed è proprio quello che ha intenzione di fare con il Climate Science Information Center. Ecco di che si tratta.

Climate Science Information Center: cos’è

Il Climate Science Information Center è sostanzialmente un aggregatore di notizie sul clima, provenienti da fonti selezionate dalla stessa Facebook. Chi sceglie di “seguire” questo aggregatore riceve nella sua Home di Facebook le notizie pubblicate dagli enti che fanno parte del progetto, che al momento sono solo sei: la NASA, la National Oceanic and Atmospheric Administration, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’ONU, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, la World Meteorological Organization e il World Climate Research Programme.

Cosa fa Facebook per il clima

A dire il vero, però, la stessa Facebook è da tempo oggetto delle critiche degli ambientalisti come lo sono anche un po’ tutti i big del Web. Il motivo è semplice: per tenere in piedi i social dell’azienda ci vogliono migliaia di server e data center sparsi per il mondo, che hanno consumi energetici quasi incalcolabili. E produrre energia elettrica causa emissioni di CO2.

Facebook ha deciso di rispondere a queste critiche con i fatti, ma in due tempi: entro la fine di quest’anno tutti i suoi server useranno solo energia rinnovabile ed entro il 2030 l’intera catena dei suoi fornitori sarà ad emissioni zero. Per arrivare al primo obbiettivo ha già stipulato contratti di fornitura di energia elettrica con aziende che producono elettricità solo da fonti rinnovabili.