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SCIENZA

Fine del mondo, c'è chi ha previsto davvero una data

Sul fatto che il nostro pianeta (almeno per come lo conosciamo) debba arrivare a una fase finale, non ci piove. Ma cosa sappiamo delle date previste e chi le ha teorizzate?

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È nella natura umana figurarsi gli scenari peggiori di qualsiasi situazione e, possiamo tranquillamente dirlo, ciò riguarda anche la durata dell’esistenza del mondo come lo conosciamo. Dall’alba dei tempi scienziati, religiosi o semplici teorici parlano della fine del mondo, spesso legandola a eventi apocalittici che possono, nell’ordine, portare al collasso della civiltà, alla distruzione della Terra e, ovviamente, all’estinzione dell’umanità.

Ciò che non tutti sanno è che da secoli vengono anche previste delle date, frutto talvolta di fantasiose teorie e talvolta di veri e propri calcoli che si giura e si spergiura siano attendibili. Alcune di queste sono già passate, alcune invece devono ancora arrivare e sono più o meno imminenti: ecco chi le ha messe nero su bianco con gran convinzione.

Heinz von Foerster e la fine del mondo nel 2026

La previsione più “analitica” è sicuramente quella del fisico e filosofo austriaco Heinz von Foerster. Foerster non era esattamente uno sprovveduto o un teorico del complotto: pioniere nel campo della cibernetica e dell’intelligenza artificiale, è stato due volte membro del Guggenheim e membro dell’American Association for the Advancement of Science e ha dato dei contributi importantissimi in campo di biologia teorica ed epistemologia.

Nel 1960, Foerster diventò protagonista di un accesissimo dibattito sulla fine del mondo per via di quella che ha preso il nome di Doomsday Equation, ossia una formula che prevedeva il Giorno del Giudizio e lo fissava al 13 novembre 2026. L’equazione e lo studio, pubblicati sulla rivista scientifica Science, si basavano su quelli che ai tempi erano tutti i dati a disposizione sulla popolazione mondiale.

In base a questi dati il fisico teorizzò che la popolazione della Terra sarebbe cresciuta a dismisura e che proprio il 13 novembre 2026 sarebbe arrivato un punto di rottura per il pianeta, con conseguenti disastri ed effetti speciali. La verità, però, è che quella di Foester era una previsione approssimativa e che lui stesso, ammise che si trattava di un calcolo che non aveva una variabile importante, quella dei cambiamenti della popolazione umana che avvengono anno per anno.

Ancora 2026 per la Messiah Foundation International

Il 2026 torna in un’altra previsione, stavolta resa pubblica dalla Messiah Foundation International, organizzazione spirituale fondata nel 2002 dal leader pakistano Riaz Ahmed Gohar Shahi. Sulla carta, la Messiah Foundation International, afferma di armonizzare tutte le profezie e i credo più profondi delle religioni cristiana, musulmana, ebraica e indù e di promuovere l’amore divino e la pace nel mondo.

Tuttavia, dall’altra parte, non manca di affermare teorie poco plausibili: secondo Shahi, infatti, sugli astri si trovano le immagini e l’essenza miracolosa di diverse figure santificate, che cercano di trasmettere un messaggio. È per punire l’uomo, sostiene sempre Shahi nel suo libro The Religion of God, che appunto nel 2026 un asteroide si scontrerà con la Terra, mettendo fine a ogni cosa. La buona notizia? Almeno per il momento, secondo astrofisici e scienziati esperti in materia, non è possibile che alcun asteroide si schianti contro la terra nei prossimi anni.

Le altre date per la fine del mondo

Per chi vive in questo periodo storico, un’altra probabile data della fine del mondo sarebbe il 2028. O, almeno, così crede l’evangelista fondamentalista cristiano Kent-Hovind. La sua tesi, però, è attendibile quanto quella di Shahi, dunque priva di alcun fondamento scentifico. Dopodiché, almeno per il momento, chi legge queste righe potrà mettersi l’anima in pace: le prossime date previste vanno dal 31 dicembre 2129 all’anno 300.000. Buona fortuna ai posteri!

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