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SCIENZA

Fusione nucleare: il “sole artificiale” cinese 5 volte più caldo del Sole

Il progetto cinese EAST per la produzione della fusione termonucleare controllata batte ogni record: un grande passo verso il sogno dell'energia pulita ed inesauribile

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Fusione nucleare: nuovo record del tokamak cinese Fonte foto: IPA

Quello della fusione nucleare è un sogno che i fisici di tutto il mondo rincorrono da oltre 70 anni. Riprodurre la fusione nucleare in un processo di fusione termonucleare controllata significherebbe essere in grado di produrre energia per la Terra sfruttando lo stesso meccanismo che alimenta il Sole e le altre stelle.

La Cina – ormai in prima linea per quanto riguarda le politiche energetiche – sta portando la sperimentazione della fusione nucleare ad un altro livello: il suo “sole artificiale” è rimasto in funzione per oltre 17 minuti, ad una temperatura 5 volte più calda di quella del Sole.

L’energia delle stelle

Non è un caso se il super-reattore cinese del progetto EAST – Experimental Advanced Superconducting Tokamak – viene anche chiamato “sole artificiale”. L’impianto di fusione nucleare che sta infrangendo ogni record e rendendo finalmente verosimile la prospettiva di produrre energia sfruttando la fusione nucleare è in qualche misura davvero un sole artificiale.

Il tokamak è una macchina a forma di ciambella, in termini tecnici toroidale, all’interno della quale un gas nello stato di plasma, ovvero ad altissime temperature e a bassa pressione, scorre in una sorta di circuito chiuso.

Il tutto avviene a temperature di milioni di gradi centigradi, motivo per cui il flusso di plasma viene tenuto ben lontano dalle pareti del tokamak grazie ad un potente campo magnetico.

Il plasma, il quarto stato della materia, esiste sul nostro pianeta soltanto in casi rarissimi: i fulmini, le aurore boreali e lo strato di gas ionizzato che accompagna la ridiscesa dei veicoli spaziali sulla Terra sono tra gli unici esempi noti.

D’altro canto, il plasma costituisce più del 99% della materia che forma l’Universo oltre la nostra atmosfera: il Sole, le stelle e le nebulose sono costituiti da materia nello stato di plasma. Ed è nello stato di plasma che avviene la fusione nucleare, la reazione chimica che tiene in vita le stelle e che diversi progetti scientifici cercano da anni di riprodurre.

Il più avanzato progetto in campo unisce i più grandi Paesi del mondo: si chiama ITER e prevede la sperimentazione di un reattore a fusione nucleare tokamak deuterio-trizio, in corso di costruzione nel sud della Francia. Nel frattempo, il progetto cinese sembra avanzare più velocemente degli altri.

Più caldo del Sole

Il reattore tokamak cinese si chiama HL-2M, ed è entrato in funzione per la prima volta alla fine del 2020: allora restò in funzione per poche centinaia di millisecondi. Poi, nel maggio del 2021, il primo importante record: il plasma è rimasto in circolo nel tokamak per 101 secondi, alla temperatura mai raggiunta prima di 120 milioni di gradi centigradi.

La temperatura interna del Sole è di circa 15 milioni di gradi centigradi: per ottenere una fusione termonucleare controllata, dobbiamo superare il Sole.

Il reattore HL-2M, fanno sapere dalla Xinhua News Agency, ha mantenuto la temperatura di 70 milioni di gradi centigradi, quasi 5 volte la temperatura del Sole, per 1.056 secondi – 17 minuti.

L’ultimo record fatto registrare dal sole artificiale cinese, il cui sviluppo è costato oltre un trilione di dollari, segna un passo enorme verso il sogno di una fonte inesauribile di energia pulita per la Terra.

Inesauribile, perché deuterio e trizio sono due isotopi dell’idrogeno, semplicemente ricavabili rispettivamente dall’acqua di mare e da una reazione con il litio, ancora piuttosto disponibile sul nostro pianeta. Pulita, perché un impianto tokamak non emette CO2 né gas serra di alcun tipo.

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