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È gigante e ha ingannato gli scienziati: scoperta ninfea dei record

Era da oltre 170 anni sotto gli occhi di tutti, ma nessuno se ne era mai accorto: ora gli esperti hanno identificato una nuova specie di ninfea gigante.

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Scoperta una nuova ninfea gigante Fonte foto: 123RF

Il mondo vegetale ha ancora molte sorprese da regalarci, e ciò che è accaduto presso i Giardini Botanici di Kew (a poca distanza da Londra) ne è una perfetta testimonianza. Qui gli scienziati hanno scoperto una nuova specie di ninfea gigante, la più grande mai identificata finora. E la notizia sorprendente è che da quasi due secoli si trovava in bella vista sotto gli occhi di tutti, riuscendo però a passare inosservata.

Scoperta una nuova specie di ninfea

Non dobbiamo dare per scontate le meraviglie della natura: solo l’ultimo anno sono state scoperte ben 70 nuove specie tra animali e piante, ma il catalogo è in continuo aggiornamento. Ora si aggiunge anche una ninfea da record, la più grande al mondo. È stata coltivata presso i Giardini Botanici di Kew, un grande complesso di serre e giardini all’aperto situato a pochi chilometri dalla città di Londra. Questa enorme pianta fa bella mostra di sé nell’ampia collezione acquatica inglese già da 177 anni, ma finora non era mai stata identificata nella maniera corretta. Si credeva infatti che appartenesse ad una delle altre due specie di ninfea gigante conosciute.

La sua storia ha dell’incredibile: già da alcuni decenni gli esperti dei Giardini Botanici di Kew, che fanno parte dei Royal Botanic Gardens, sospettavano di trovarsi di fronte ad una specie del tutto nuova. Per questo avevano iniziato ad analizzare a fondo gli esemplari, cresciuti fianco a fianco con le altre ninfee del parco. Nel 2016, hanno deciso di contattare le istituzioni boliviane per collaborare con i loro scienziati, dal momento che la ninfea proveniva proprio dal Paese sudamericano. Grazie all’aiuto del Giardino Botanico Santa Cruz de la Sierra e dei Giardini La Rinconada, l’ente britannico è entrato in possesso di una collezione di semi di ninfea gigante che sospettavano essere di una nuova specie.

Studiando il DNA delle piante, è emersa finalmente la verità. Differenziandosi nettamente dalla Victoria amazonica e dalla Victoria cruziana, la nuova specie ha preso il nome di Victoria boliviana, che ne identifica le origini. È infatti in Bolivia, e più precisamente in un bacino idrico che sorge lungo il sistema fluviale del Rio delle Amazzoni, che questa gigantesca pianta ha il suo habitat. Descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Plant Science, sembra essere strettamente imparentata con la cruziana, da cui si sarebbe discostata circa un milione di anni fa.

La ninfea dei record, capolavoro della natura

Le ninfee della nuova specie Victoria boliviana sono dei veri giganti del mondo vegetale. Le sue foglie possono crescere fino a 3 metri in natura – il record è attualmente detenuto da un esemplare presente presso i Giardini La Rinconada, che ha foglie di ben 3,2 metri. I suoi fiori, che escono solamente al buio, sono dei gigli di un colore che varia dal bianco al rosa, in un tripudio di eleganza. Tra i tanti che hanno avuto la possibilità di lavorare alla scoperta di questa ninfea, c’è l’orticoltore Carlos Magdalena dei Giardini Botanici di Kew, che considera questo il suo più grande risultato in 20 anni di carriera.

“Mi era chiaro che questa pianta non si adattava perfettamente alla descrizione di nessuna delle specie conosciute di Victoria, e quindi doveva essere una terza specie. Per quasi due decenni, ho esaminato ogni singola immagine di ninfee selvatiche su Internet, un lusso che nessun botanico del 18esimo, 19esimo e gran parte del 20esimo secolo ha avuto” – ha affermato l’esperto. Ma come si è arrivati ad ottenere questa splendida pianta? Il suo scopritore è il dottor Stephan G. Beck, professore emerito presso l’Erbario Nazionale della Bolivia: “Mi ci sono voluti anni per trovarla. Nel marzo 1988, dopo aver navigato per oltre due ore lungo il fiume Yacuma alla ricerca di affluenti, li ho raccolti e conservati”. All’epoca credeva fossero esemplari di Victoria cruziana, ma ora sappiamo la verità.

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