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Qualcosa si nascondeva nella Grande Muraglia cinese: l'incredibile scoperta

Uno dei tanti segreti della Grande Muraglia Cinese è ora giunto alla luce: ecco l'ultima scoperta dell'immane opera patrimonio dell'umanità

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Scoperta nella Grande Muraglia Cinese Fonte foto: 123RF

Svelata una clamorosa scoperta all’interno della Grande Muraglia in Cina. Un gruppo di archeologi ha infatti riportato alla luce quelle che vengono definite delle “granate di pietra”. Il rinvenimento è avvenuto in un’area della storica struttura, patrimonio dell’umanità, nota come muraglia di Badaling. Si trova a circa 80km a nord-ovest dal centro di Pechino. Si tratta della sezione più visitata in assoluto. Di seguito vediamo quali sono le conseguenze storiche di tale scoperta.

Storia delle granate di pietra

Nel corso dei recenti scavi, gli archeologi impegnati nel riportare alla luce i tesori ancora nascosti della Grande Muraglia Cinese, hanno rinvenuto ben 59 granate di pietra. Ciò andrebbe a confermare le teorie diffuse in merito alla natura storica di questa sezione della gigantesca struttura. Al secolo era un magazzino per lo stoccaggio di armi. Ecco quanto riportato dal media statale cinese Xinhua.

A sottolineare la portata della scoperta è stato Xinhua Shang Heng, uno degli archeologi protagonisti del ritrovamento: “Questa è la prima volta che un deposito di armi di questo tipo viene alla luce lungo la Grande Muraglia”.

Quelle rinvenute, non sono le prime granate di questo tipo venute alla luce. Ne conosciamo infatti il funzionamento. Erano state progettate per avere un impatto devastante. Potevano essere riempite di polvere da sparo, per poi sigillare il foro e procedere al lancio verso l’esterno, in direzione nemica. L’obiettivo non era soltanto quello di colpire, sfruttando peso e consistenza, ma anche di generare dei veri e propri proiettili grazie all’esplosione.

Elementi cardine per offrire dettagli ulteriori sullo sviluppo dei primi esplosivi mai creati dall’uomo. Alla Cina si deve tale invenzione, dato lo sviluppo nel corso del primo millennio d.C., comprovato da documenti e ritrovamenti.

Nei recenti scavi condotti sulla muraglia di Badaling che, come detto, è la più celebre della Grande Muraglia Cinese, gli archeologi hanno anche rinvenuto delle fosse per il fuoco. Nell’area spazio anche per utensili da cucina e pace. Ciò ha gettato un’importante luce sulle attività quotidiane dei guardiani delle mura. C’era sempre qualcuno a guardia della Muraglia, così da avvertire l’impero del potenziale pericolo. Al tempo stesso, però, potevano trascorrere giorni, mesi e anni prima di dover combattere. In questo lasso di tempo, la Muraglia veniva gestita coma un normale forte in pietra, con una vita in pieno sviluppo al suo interno.

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Storia della Grande Muraglia Cinese

Quando si parla della Grande Muraglia Cinese, molti ritengono erroneamente come ciò sia frutto di un’unica opera architettonica mastodontica. In realtà si tratta di un lavoro proseguito nel corso di ben due millenni.

È una vasta serie di fortificazioni difensive, che prosegue per migliaia di chilometri, passando attraverso ciò che oggi è la Cina settentrionale e la Mongolia meridionale. È una delle più imponenti e significative, oltre che celebri, costruzioni mai create dall’essere umano.

Non si tratta però di un gigantesco muro continuo, tutt’altro. È costituita da numerose mura, molte delle quali parallele tra loro. L’obiettivo era quello di difendersi da numerosi gruppi nomadi e il tutto ebbe inizio nel VII secolo a.C., ma al tempo non c’erano altro che poche sezioni. Tutto cambiò nel III secolo a.C., per volere di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina unita. Sotto il suo impero, infatti, una serie di mura esistenti vennero unite tra loro, generando un sistema unico per la tutela del territorio.

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