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Arrivasno i Chatbot AI su Whatsapp, come creare il proprio assistente virtuale

WhatsApp sta per introdurre una funzione con cui chiunque può creare chatbot AI personalizzati senza scrivere codice: basta scegliere ruolo, tono e condividerli tramite link

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meta-ai-whatsapp Fonte foto: Hengki Tj / Shutterstock

La diffusione dell’intelligenza artificiale nelle app di messaggistica continua ad accelerare, e ora anche WhatsApp si prepara a introdurre una funzionalità che promette di cambiare il modo in cui interagiamo con l’app: i chatbot AI personalizzati. Si tratta di assistenti virtuali con cui è possibile conversare in linguaggio naturale, ma costruiti su misura secondo le preferenze e le esigenze dell’utente. Fino ad oggi, creare un chatbot AI richiedeva competenze tecniche o l’utilizzo di piattaforme esterne come il sito web di Meta AI Studio. Ma le cose stanno per cambiare.

Assistente AI personale su WhatsApp: una possibilità per tutti

WhatsApp sta lavorando all’integrazione diretta di un “AI Studio” all’interno dell’app, una nuova sezione che permetterà a chiunque – anche senza esperienza tecnica e di programmazione – di creare il proprio assistente virtuale. La novità è stata anticipata in questi giorni da WABetaInfo e, secondo quanto riportato, è già in fase di test su un numero limitato di dispositivi Android e iOS.

Il funzionamento è pensato per essere semplice e guidato. A quanto pare, l’utente potrebbe iniziare il processo di creazione semplicemente scegliendo un ruolo per il suo chatbot: può trattarsi di un coach per lo studio o per gli allenamenti, di un compagno che fornisce frasi motivazionali e incoraggiamenti, di un assistente di viaggio… o qualsiasi altra funzione ritenuta utile nella vita quotidiana.

Si passa poi alla definizione dello stile comunicativo, selezionando il tono della conversazione: serio e professionale, magari, oppure allegro e divertente o, ancora, calmo e riflessivo. A partire da queste scelte, WhatsApp suggerisce automaticamente comportamenti e risposte adatte, così da plasmare una personalità coerente e credibile per il chatbot.

Questa evoluzione rientra in una più ampia strategia di Meta che punta a rendere l’uso dell’intelligenza artificiale più accessibile e diffuso all’interno delle sue piattaforme.

Come funzionano i chatbot AI di WhatsApp creati su misura

Una volta creato, il chatbot sarà inizialmente accessibile solo al suo autore: la privacy è garantita per impostazione predefinita. Tuttavia, stando alle indiscrezioni disponibili al momento dovrebbe essere anche possibile condividerlo con amici, colleghi o comunità più ampie tramite un link univoco, simile a quanto già avviene con i GPT personalizzati di OpenAI o le “Gems” di Google Gemini. Questo permette a ogni utente non solo di costruire un assistente per sé, ma anche di diffonderlo e farlo conoscere.

L’introduzione di questa funzione segue una serie di aggiornamenti importanti per WhatsApp, tra cui l’arrivo ufficiale dell’app per iPad e l’inizio dei test per l’uso dei nomi utente. Sebbene non ci sia ancora una data ufficiale di rilascio globale, il fatto che siano già presenti stringhe di codice dedicate nelle ultime versioni beta dell’app lascia intuire che il lancio pubblico sia ormai imminente.