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Guerra in Ucraina, "l'ansia da notizia" ci assale: come combatterla

Ansia da notizia: perché abbiamo bisogno di sentirci informati su tutto e come è possibile abbandonare il circolo vizioso delle cattive notizie sulla guerra

Come superare l'ansia da notizia Fonte foto: 123RF - africapink

Il fenomeno è sempre più diffuso: prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina, hanno portato sempre più persone a sviluppare una strana abitudine, quella di cercare in maniera ossessiva cattive notizie scorrendo col dito sullo schermo del telefonino.

Il fenomeno, chiamato “doomscrolling”, era diventato evidente durante l’emergenza da Covid-19, e sembra oggi essersi di nuovo accentuato con lo scatenarsi del conflitto in Ucraina. La cosiddetta “ansia da notizia” colpisce tutti, e sembra impossibile uscirne.

Doomscrolling: l’ansia da notizia

L’espressione doomscrolling è entrata nell’Oxford Dictionary nel 2020, ed è stata subito eletta “parola dell’anno”. Indica la tendenza ossessiva a scorrere le timeline di canali d’informazione web e social network (scrolling) in cerca di cattive notizie (doom in inglese significa letteralmente “sventura”).

Secondo la definizione del dizionario inglese, il doomscrolling è “l’azione di scorrere compulsivamente le pagine di un sito, la bacheca di un social network e simili alla ricerca di cattive notizie”. E lo facciamo praticamente tutti. Prima della pandemia si trattava di un fenomeno diffuso soprattutto tra le persone che soffrivano d’ansia e di disturbi dell’umore, e non è un caso che i vari lockdown abbiano accentuato questo genere di comportamento, tanto da portare allo sviluppo di innovative app che capiscono il nostro stato d’animo.

Alla base c’è il bias da conferma, cioè la naturale tendenza degli esseri umani a preferire le notizie che confermano la nostra visione del mondo: le persone che soffrono d’ansia possono essere più inclini a cercare cattive notizie in quanto potrebbero trovarle più in linea con il proprio modo di percepire il mondo, confermando la loro immagine delle cose.

I due anni della pandemia hanno generato un preoccupante aumento degli stati d’ansia e depressione nella popolazione, portando sempre più persone a scorrere impulsivamente la timeline in cerca di cattive notizie, e oggi la guerra in Ucraina sembra rinnovare una tendenza che, invece, è deleteria per il nostro benessere psichico.

Come uscire dal circolo vizioso dello scrolling

Ma perché siamo istintivamente portati a cercare notizie che già sappiamo ci feriranno? E perché sembra impossibile smettere di farlo? La risposta può variare di persona in persona, ma gli psicologi riconoscono essenzialmente alcuni motivi fondamentali per la diffusione del doomscrolling.

Innanzitutto, sapere le cose dà una sensazione di controllo; se poi avvengono al di fuori del nostro spazio protetto, danno anche un certo senso di sicurezza. Per alcune persone, scorrere le notizie è fondamentalmente una distrazione a portata di mano.

In ogni caso, gli psicologi associano il doomscrolling a una tecnica di evitamento che mettiamo in campo per gestire l’ansia, cioè a un comportamento che usiamo inconsapevolmente per sottrarci alle situazioni che ci mettono in agitazione. In pratica, leggere cattive notizie può distrarci dai reali problemi della vita quotidiana, e apparire come un rimedio ai cattivi pensieri.

Quel che sembra un semplice rimedio, però, è in realtà spesso all’origine di circoli viziosi che fanno tutt’altro che allontanare gli stati d’ansia: le ore passate a far scorrere il dito sullo schermo dello smartphone leggendo distrattamente i titoli delle drammatiche notizie di guerra, a ben vedere, non sono ore piacevoli.

È importante essere consapevoli che non riusciremo comunque a essere informati su tutto, perché abbiamo ormai accesso a troppe informazioni per poter essere davvero aggiornati, e una lettura superficiale dei fatti può anzi aumentare la confusione, alimentando il senso di insicurezza.

L’unica soluzione per combattere il doomscrolling, secondo gli scienziati, passa per la consapevolezza: comprendere di essere all’interno di un circolo vizioso è il primo passo per adottare delle strategie di uscita. E le strategie per non trovarsi a “scrollare” tutto il giorno sono le solite: limitare l’uso del cellulare, anche stabilendo degli orari precisi, e non andare mai a dormire con lo smartphone in mano. Lo chiamano “digital detox”.

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