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SCIENZA

Gli oggetti che usi ogni giorno ma che furono inventati per lo spazio

Ormai diventati compagni di vita, la tecnologia di alcuni oggetti, ormai indispensabili, aveva tutto un altro scopo. Erano state realizzate dalla Nasa per progetti oltre i confini della Terra, ma poi sono state applicate per migliorare la nostra vita quotidiana.

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Le invenzioni per lo Spazio che usiamo Fonte foto: 123rf

La Nasa è l’agenzia aerospaziale degli Stati Uniti tra le più importanti al mondo in tema di esplorazione dello Spazio e di nuovi pianeti. Quando la si sente nominare non si può fare a meno di pensare alla Luna o a Marte o a qualche nuova scoperta oltre i confini della Terra. Quello che spesso si ignora, invece, è che moltissime tecnologie che utilizziamo tutti i giorni, sono state ideate proprio per essere applicate in orbita. Dalle fotocamere dei cellulari alle lenti anti graffio, ecco alcuni strumenti ormai diventati indispensabili nel nostro quotidiano, ma la cui ideazione aveva tutto un altro scopo. Will Media ne ha riportate 5, mentre la stessa Nasa, qualche anno fa, ha pubblicato “Spinoff”, dove ha raccolto 50 tecnologie originariamente progettate per le missioni e le ricerche nel cosmo che poi sono state applicate anche per strutture che non avevano nulla a che fare con lo Spazio. Di seguito ne elenchiamo le più utilizzate.

Invenzioni della Nasa che usiamo tutti i giorni: le fotocamere dei cellulari

Negli anni ’90 la Nasa ha sviluppato una piccolissima fotocamera per scattare foto ad alta definizione. A farlo è stato un team del Jet Propulsion Laboratory (JPL), in particolare Eric Fossum, che ha lavorato per realizzare dispositivi di dimensioni abbastanza ridotte da poter entrare nei veicoli spaziali, ma che potessero, allo stesso tempo mantenere una qualità ottimale. Furono così inventati i sensori d’immagine CMOS. Negli anni questi sensori si sono diffusi e sono stati impiegati anche in altri dispositivi elettronici, come all’interno dei telefoni cellulari. Oggi un terzo degli smartphone di tutto il mondo usa questa tecnologia.

Le lenti antigraffio

Il rivestimento delle lenti antigraffio è stato progettato, in realtà, per proteggere la strumentazione e le visiere dei caschi degli astronauti. Si tratta di un trattamento che viene effettuato sulla lente al momento della sua sagomatura. Il procedimento prevede l’immersione della lente in una soluzione liquida che le lascia addosso uno strato sottile il quale, una volta polimerizzato, protegge la lente dai graffi. Questi apparecchi sono dieci volte più resistenti rispetto e, ormai, vengono richiesti quasi da tutti quelli che portano occhiali.

Le coperte termiche

L’abbigliamento per gli astronauti deve avere un’adeguata protezione termica per permettere le famose “passeggiate” nello Spazio. Ideato dalla Nasa nel 1964, la sua tecnologia è stata poi impiegata per realizzare le coperte termiche impermeabili al vento e all’acqua e che sono in grado di stabilizzare la temperatura di una persona sia nei casi di ipotermia che se hanno avuto un colpo di calore.

Il materasso Memory Foam

Uno dei materiali più usati per l’imbottitura è stato sviluppato dal centro ricerche Ames. Ma quel era il suo scopo principale? Creare sedili comodi e adattabili alle diverse “taglie” degli astronauti. Si pensò così di produrre un materiale che potesse modellarsi alla forma del corpo e tornare alla posizione normale quando non veniva utilizzato. Il Memory Foam è fatto di schiuma per attutire l’impatto dell’atterraggio distribuendo uniformemente il peso e la pressione. Nei primi anni ’80, questa tecnologia venne poi rilasciata per essere utilizzata anche su oggetti “terrestri” come la gran parte dei materassi dei nostri letti.

Aspirapolvere portatile

Come raccogliere campioni di polvere dalla Luna? Da questa domanda è venuto fuori il progetto che ha portato alla realizzazione degli aspirapolvere portatili. La Nasa lo ha realizzato in collaborazione con la Black&Decker e l’azienda, nel 1979, ha usato la tecnologia per creare un modello di aspirapolvere piccolo e leggero che è usato ancora oggi per raccogliere polvere e briciole sui mobili delle nostre case.

Cuffie wireless

La Nasa utilizzava le cuffie wireless già dagli anni ’60. Questa tecnologia è stata utilizzata anche dai primi astronauti, inclusi quelli che camminarono per primi sulla luna durante la famosa missione dell’Apollo 13. Circa 50 anni dopo il sistema è diventato commerciale e di uso comune anche per le persone che non apprezzano il filo che si attorciglia dei normali auricolari.

Attualmente la Nasa ha anche aperto una selezione per candidarsi a diventare cittadini di Marte.

Stefania Bernardini