ISS, novità per gli astronauti: avranno uno studio cinematografico e un'arena
Sarà pronto entro il 2024 il primo modulo spaziale interamente dedicato al cinema e all'intrattenimento, firmato SEE e Axiom Space: resterà sulla ISS per almeno 4 anni
Sarà operativo entro il Dicembre del 2024 il modulo SEE-1, che attraccherà sulla Axiom Station e porterà, per almeno 4 anni, “film, televisione, musica ed eventi sportivi” sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Il progetto è sviluppato da Space Entertainment Enterprise (SEE) in collaborazione con Axiom, l’azienda che tra le altre cose, oltre ad aver vinto l’appalto per la costruzione del modulo commerciale della ISS, pianifica di inviare nello spazio Tom Cruise insieme al regista Doug Liman.
La prima arena dello spazio
Quella di cui si parla è la prima struttura mai progettata allo scopo di offrire spettacoli e installare dei veri e propri Studios nello spazio.
“Da Jules Verne a Star Trek” dichiara Richard Johnston, direttore operativo di SEE, “la fantascienza ha ispirato milioni di persone nel mondo a sognare un’idea di futuro”: la possibilità di creare una “location per intrattenimento di nuova generazione nello spazio” apre le porte alla creazione di contenuti potenzialmente incredibili, “capaci di rendere quei sogni realtà”.
La prima arena spaziale mai costruita offrirà la possibilità di girare “film in micro-gravità, TV, produzioni di sport e intrattenimento” e ospiterà un modulo dedicato alle trasmissioni con la Terra.
Il lancio del modulo sferico costruito da Axiom Space è previsto entro il 2024, quando si prevede che la stazione spaziale commerciale Axiom sarà già al suo posto sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il modulo SEE-1 sarà un’estensione di quello commerciale, quindi, e consentirà “ad artisti, produttori e creativi di sviluppare, produrre, registrare e trasmettere in streaming” dei contenuti che necessitino dell’ambiente di micro-gravità della ISS, dai film agli eventi sportivi.
La compagnia inglese SEE è stata fondata da Elena e Dmitry Lesnevsky, con il sostegno di diversi importanti player del mercato cinematografico e dell’intrattenimento, guidati dall’idea di “produrre il primo film di Hollywood ad essere girato nello spazio” – perché in realtà fuori da Hollywood qualcosa, sotto traccia, si è già mosso.
Perché Hollywood nello spazio?
Se si parla così apertamente di produzioni hollywoodiane, nelle dichiarazioni di SEE e Axiom Space, è anche perché di film amatoriali e contenuti video prodotti sulla Stazione Spaziale ne esistono già.
E non parliamo soltanto delle brevi clip girate dagli astronauti, o dei progetti più ambiziosi dei turisti spaziali di stanza negli sulla ISS, tra cui il corto “Apogee of Fear” girato nel 2008 dal turista spaziale Richard Garriott e le trasmissioni in streaming su YouTube del giapponese Yūsaku Maezawa. E neanche dei diversi documentari che abitualmente usano footage girato nello spazio, come il celebre “A Year in Space” che racconta la lunghissima missione dell’astronauta NASA Scott Kelly.
Entro il 2022 è atteso nelle sale “The Challenge”, il film russo che ha portato sulla ISS lo scorso ottobre, per ben 12 giorni di riprese, l’attrice Yulia Peresild con il regista Klim Shipenko. Un film vero, da botteghino, con intere scene girate a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il record di primo film mai girato nello spazio è stato così presto “estorto” a Tom Cruise: nonostante si vociferi da anni di una missione dell’attore sulla ISS, il viaggio di Cruise e Liman è slittato per l’ennesima volta, lasciando il curioso vantaggio ai russi.
Secondo i fondatori di SEE, il modulo SEE-1 rappresenta “una nuova opportunità per l’umanità e un nuovo capitolo nello spazio”, capace di scatenare un mondo nuovo di creatività e produzioni artistiche.
Axiom, dal canto suo, non può che sottolineare il valore commerciale del progetto, che “espanderà l’utilità della Stazione in qualità di piattaforma per un utilizzo globale e metterà in risalto le possibilità offerte dalla nuova space economy”, secondo Michael Suffredini, CEO di Axiom Space.
In effetti, concordano i fondatori di SEE, il modulo gonfiabile da sei metri che sarà la prima arena per spettacoli e insieme il primo studio cinematografico nello spazio, renderà possibile “l’espansione di un’industria globale dell’intrattenimento nell’orbita bassa della Terra da un valore di 2 trilioni di dollari”.