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La realtà aumentata può aiutare i giovani a combattere l'ansia

La realtà aumentata diventa uno strumento per il supporto psicologico dei giovani, aiutandoli a contrastare ansia, isolamento sociale e difficoltà scolastiche

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C’è un nuovo progetto in Galles, sostenuto anche dal Cardiff Youth Service, che vuole utilizzare la realtà aumentata come uno strumento per il supporto psicologico dei più giovani.

Tramite una specifica applicazione, infatti, gli esperti hanno realizzato uno strumento terapeutico per contrastare l’ansia, l’isolamento sociale e le difficoltà scolastiche negli adolescenti. Un’alternativa innovativa agli approcci tradizionali per prendersi cura della salute mentale delle nuove generazioni, sfruttando la loro familiarità con la tecnologia.

Come funziona la nuova applicazione

L’applicazione è stata sviluppata dalla consulente Angela McMillan con il supporto dell’Università di Cardiff e utilizza la realtà aumentata per creare esperienze interattive in grado di aiutare i ragazzi a esprimere le proprie emozioni.

Attraverso un’interfaccia ispirata al mondo dei videogiochi, gli utenti possono progettare un fiore virtuale e modificarne l’ambiente circostante, simulando condizioni atmosferiche e strutture di sostegno. Le immagini generate vengono poi sovrapposte alla realtà tramite la fotocamera dello smartphone, favorendo il coinvolgimento sensoriale e simbolico.

Secondo McMillan, la tecnologia permette di costruire un ponte tra il mondo interiore e quello esterno, facilitando la comprensione e l’espressione emotiva.

I primi test condotti hanno già mostrato risultati promettenti e i ragazzi coinvolti nel progetto hanno riportato una riduzione dei livelli di ansia e un miglioramento nelle interazioni sociali. Tuttavia, gli sviluppatori sottolineano che la cosa è dovuta anche alla socialità dei partecipanti al test che, oltre a provare l’applicazione, hanno anche interagito tra loro in modo spontaneo partendo dal gioco, un aspetto fondamentale per lo sviluppo psico-emotivo nell’adolescenza.

Già dai prossimi mesi, questo strumento sarà testato anche all’interno di alcune scuole, per verificarne l’efficacia su scala più ampia, con particolari attenzioni agli studenti neurodivergenti, che spesso trovano nella comunicazione visiva uno strumento per esprimere stati d’animo complessi.

La tecnologia a sostegno dei più giovani

Secondo la Commissaria per l’infanzia del Galles, Rocio Cifuentes, il numero di studenti che perde oltre il 10% delle lezioni è raddoppiato dall’inizio della pandemia e tra le principali cause c’è l’ansia scolastica che rappresenta una delle barriere più difficili da superare.

Con questa applicazione i ricercatori hanno voluto coinvolgere attivamente gli adolescenti anche nella fase di progettazione, ritenendo il loro contributo fondamentale per definire un approccio comunicativo in linea con il loro linguaggio e le loro preferenze.

Con il proseguimento della sperimentazione, l’auspicio è che la realtà aumentata possa diventare parte integrante di un nuovo modello di supporto psicologico scolastico, in grado di rendere la tecnologia un alleato prezioso nella lotta contro la solitudine, l’ansia e l’abbandono scolastico. Coinvolgendo direttamente i più giovani e facendoli sentire parte di un qualcosa, l’applicazione può diventare un potente strumento comunicativo che partendo dall’intrattenimento possa trasformarsi in un aiuto tangibile che si rivolge a tutte le persone in difficoltà.