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Mare Monstrum 2024: l’allarme di Legambiente sugli illeciti ambientali in Italia

Il nostro mare è preso d'assalto da soggetti che attuano azioni illegali: ecco la denuncia di Legambiente e le 10 proposte per migliorare

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Il report di Legambiente, Mare Monstrum 2024, è a dir poco allarmante. Si parla infatti di mare sempre più “illegale” in Italia. Svariati i reati posti in evidenza, con i più diffusi che sono: sversamento di rifiuti, pesca illegale, ciclo illegale del cemento e mare inquinato.

Report Mare Monstrum 2024

Gli illeciti connessi al nostro mare sono in netto aumento. Stando al quadro offerto dal 2023, infatti, ne sono stati accertati ben 22.956 da parte delle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto. In termini statistici si parla di un allarmante +29,7% rispetto al 2022.

Il ritorno della progressione di tali illeciti è elevatissimo. Anno dopo anno è sempre più intenso e nel solo 2023 sono state denunciate 25.545 persone. Anche in questo caso si registra un aumento statistico, pari a +43% rispetto al 2022.

Se si somma il tutto con le violazioni amministrative, si arriva a evidenziare 8,4 illeciti per km di costa in Italia, ovvero uno ogni 119 metri. Un quadro desolante, ben espresso dal report Mare Monstrum 2024, presentato da Legambiente.

L’associazione ha deciso di lanciare 10 proposte, concrete e attuabili, che si focalizzano essenzialmente su alcune tematiche strategiche: lotta all’abusivismo edilizio, rifiuti, contrasto alla pesca illegale e mala depurazione.

I reati più diffusi in Italia

Quali sono gli illeciti legati al mare maggiormente commessi in Italia? Si parla di ben 10.257 reati connessi al ciclo illegale del cemento (+11,2% rispetto al 2022). Sono invece stati 6.372 quelli connessi a rifiuti e mare inquinato (+59,3%). Se si parla di pesca illegale, infine, la cifra è 4.268 illeciti penali (+11,3%).

Preoccupa inoltre la violazione delle norme che regolano la nautica da diporto. In questo ambito sono stati infatti registrati 2.059 illeciti penali nel corso del 2023. Una cifra enorme, se si considera che evidenzia un +230% rispetto all’anno precedente.

Aumenta il numero degli arresti, ovviamente, che sono stati ben 204. L’aumento sotto questo aspetto è stato del 98%. Che dire invece dei sequestri? Nel 2023 sono stati 4.026, in crescita del 22,8%. Il Sud detiene un record terrificante, considerando come un reato su due (50,3%) si registri in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria.

Le 10 proposte

Ecco quelle che sono le proposte di Legambiente per contrastare questa condizione allarmante:

  • Ripristinare l’art. 10bis della l. 120/2020, che affida il compito di procedere alla demolizione delle costruzioni abusive ai Prefetti. Strutture oggetto di ordinanza di abbattimento emesse ma non eseguite dai Comuni;
  • 100 milioni di euro annui di finanziamento per il Fondo di rotazione per i Comuni che eseguono delle ordinanze di demolizione. Stanziamento di 50 milioni annui per chi esegue sentenze per abusivismo edilizio;
  • Rafforzamento dell’attività di contrasto alle occupazioni abusive del demanio marittimo;
  • Sanzioni penali per i dirigenti comunali che omettono l’adozione di specifici provvedimenti sanzionatori, così come per i funzionari delle aziende erogatrici di servizi con contratti con proprietari di immobili abusivi;
  • Rilancio della costruzione e dell’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione;
  • Efficientamento della depurazione delle acque reflue;
  • Dare piena attuazione alla normativa di recepimento della Direttiva 2019/883, in connessione con gli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi;
  • Promozione di politiche atte a prevenire la produzione di rifiuti, così come a contrastarne la dispersione
  • Rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale;
  • Adottare interventi adeguati normativi con sanzioni efficaci contro la pesca illegale.

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