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SCIENZA

Dal mare è emerso un relitto scomparso più di un secolo fa

Nel Mar d'Irlanda è stata individuata una nave mercantile, un vecchio relitto dimenticato per oltre un secolo e che cercò di salvare il Titanic

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I mari di tutto il mondo sanno regalare meraviglie di ogni tipo, alcune delle quali permettono di fare un tuffo nostalgico nel passato. È il caso di quanto scoperto da alcuni ricercatori gallesi che hanno individuato nelle profondità del Mare d’Irlanda un relitto, poi identificato come una vecchia nave mercantile. Non si tratta però di una imbarcazione qualsiasi.

Anzitutto le sue tracce si erano perse oltre un secolo fa, dunque è stato possibile ricostruire con precisione quanto accaduto negli ultimi momenti. Inoltre, si è avuta l’opportunità unica di rispolverare una vecchia pagina di storia, ormai dimenticata. A molte persone una semplice data potrà dire molto: 15 aprile del 1912.

Sono passati 110 anni esatti eppure è impossibile scordare il triste epilogo del Titanic. Tra chi cercò (purtroppo invano) di avvisarlo e salvarlo ci fu la SS Mesaba, per l’appunto il relitto che si trovava nelle acque nordeuropee. Vale la pena approfondire la sua epopea per capire meglio di che imbarcazione si trattasse. Nel già citato 1912, era impegnata in un tragitto nell’Oceano Atlantico quando si accorse di alcuni iceberg pericolosi. Proprio per questo motivo, il capitano della SS Mesaba avvertì quello del Titanic, Edward Smith, dei potenziali pericoli. Come è facilmente intuibile, quel messaggio radio rimase inascoltato.

Un relitto dimenticato per 104 anni

La nave di cui è stata appena scovato il relitto nel Mar d’Irlanda ha “vissuto” altri sei anni dopo il disastro del Titanic. In effetti, il suo lavoro proseguì fino al 1918 prima dell’affondamento da parte di un sottomarino tedesco (la prima guerra mondiale stava volgendo al termine). Da quel momento non si era più saputo nulla della SS Mesaba, “addormentato” sul fondo marino e dimenticato per la bellezza di 104 anni. Il ritrovamento è stato possibile grazie alle nuove tecnologie che comunque hanno avuto vita facile. Gli abissi di questo mare sono pieni zeppi di un relitto dopo l’altro e i numeri fanno impressione.

Nel Mar d’Irlanda c’è un relitto dopo l’altro

Si sta parlando di 273 imbarcazioni che sono affondate e che ora si trovano in meno di 20mila chilometri quadrati. Il merito della scoperta della SS Mesaba si deve tutto a un ecoscandaglio multifascio all’avanguardia, in poche parole un sonar moderno e che è capace di mappare i fondali marini in maniera accurata, oltre che veloce. In precedenza era necessario invece immergersi più di una volta prima dell’identificazione ufficiale di un relitto, mentre con lo strumento appena descritto si collegano le informazioni ricevute dal sonar con quelle storiche e non c’è bisogno dell’interazione “fisica” con la nave affondata.

Tornando a parlare della questione del Titanic, ci si può chiedere perché il messaggio radio della nave mercantile non fu ascoltato. Secondo quanto ricostruito dagli esperti, il comandante Smith non ebbe mai la possibilità di riceverlo, visto che i marconisti del transatlantico furono costretti a smistare i vari messaggi privati destinati ai passeggeri e dimenticarono colpevolmente un avvertimento decisivo. Tra l’altro, il sistema di comunicazione del Titanic si era guastato e fu necessario smaltire l’arretrato del giorno precedente. Tante coincidenze che, come accade spesso in queste situazioni drammatiche, hanno fatto la differenza sull’esito finale.

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