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SCIENZA

Sta partendo un'altra grande e importante missione che riguarda il Titanic

La spedizione ha un obiettivo ambizioso: vuole raccogliere quanto più materiale fotografico possibile per mappare dettagliatamente il relitto del transatlantico

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Nuova missione sul Titanic

Tutti gli occhi sono di nuovo puntati sul Titanic. Il transatlantico affondato tra il 14 e il 15 aprile 1912 è ancora oggetto d’attenzione, non solo per via delle commoventi storie che hanno accompagnato il suo triste destino o per il macabro fascino della tragedia ma anche e soprattutto dal punto di vista tecnico-scientifico.

Sì, perché al netto di tutte le informazioni raccolte nel corso degli anni, il naufragio del Titanic nasconde ancora dei misteri che possono essere svelati solo con ulteriori indagini con l’impiego delle più moderne tecnologie di mapping, scanning, fotografia e rilevazione moto-sonora.

La nuova missione

Proprio per condurre nuove indagini con l’aiuto di una strumentazione davvero all’avanguardia, negli scorsi giorni un team di esperti di imaging, scienziati e storici è partito per una nuova missione verso il Titanic. L’obiettivo di questa nuova missione è tanto semplice quanto ambizioso: raccogliere il resoconto fotografico più dettagliato mai realizzato del relitto.

A dare la notizia è stata la BBC, che ha avuto accesso esclusivo non solo alle fasi di progettazione e iniziali della missione, ma anche al momento della partenza della nave logistica Dino Chouest dal porto della città statunitense di Providence, Rhode Island.

La Dino Chouest sarà la base per tutte le operazioni che si svolgeranno nel cuore dell’Atlantico settentrionale e, condizioni meteorologiche permettendo, farà sì che gli scienziati a bordo trascorrano ben venti giorni sopra il relitto, che giace a 3.800 metri di profondità.

Gli strumenti e le modalità operative

La nuova spedizione è stata organizzata dalla società statunitense che detiene i diritti esclusivi di recupero del Titanic (RMS Titanic Inc) e che, finora, è stata in grado di riportare in superficie circa 5.500 oggetti. La differenza è che questa volta si tratta di una missione esplorativa e di ricognizione, che impiegherà in primis due veicoli robotici.

I due veicoli verranno immersi sul fondale marino per catturare milioni di fotografie ad alta risoluzione e per realizzare un modello 3D di tutti i detriti. Va precisato che hanno due ruoli distinti: uno è dotato di una serie di telecamere ottiche ad altissima definizione e di uno speciale sistema di illuminazione, mentre l’altro conta su un pacchetto di sensori che include uno scanner lidar.

Insieme, si sposteranno avanti e indietro lungo una sezione di fondale marino di 1,3 km per 0,97 km, seguendo alcuni percorsi tracciati sempre da RMS Titanic nel 2010, quando la società è riuscita nell’impresa di realizzare una mappa sonar dell’intero sito del relitto.

Questa mappa, per altro, è l’unica che seppur parziale è considerata verosimilmente attendibile. Infatti, nonostante il sito del relitto sia stato oggetto di ripetuti studi fin dalla sua scoperta nel 1985, non esiste ancora una mappa completa definitiva, perché sebbene le sezioni di prua e di poppa della nave siano state scandagliate, ci sono ampie zone ancora considerate oscure.

L’eredità di OceanGate

Questa è la prima missione commerciale sul Titanic dopo la tragedia dell’OceanGate dell’anno scorso. Per chi non lo sapesse, cinque uomini morirono mentre cercavano di visitare la nave a bordo di un sommergibile di nuova concezione. Uno di loro era il francese Paul Henri Nargeolet, direttore della ricerca presso la RMS Titanic Inc.

Nargeolet avrebbe dovuto guidare questa spedizione e in suo onore verrà deposta una targa sul fondale marino. Contestualmente, verranno anche recuperati quanti più oggetti possibili per continuare a dare corpo alle storie dei passeggeri annegati durante il naufragio.

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