Relitto in fondo al Tamigi preoccupa: la SS Richard Montgomery potrebbe scatenare uno tsunami (e non solo)
L'antico relitto della SS Richard Montgomery preoccupa: cosa sappiamo della nave affondata nell'estuario del Tamigi nel 1944.
C’è un relitto della Seconda Guerra Mondiale in fondo al Tamigi, considerato una vera e propria bomba a orologeria. Si tratta della SS Richard Montgomery, una nave da guerra che trasportava 7.000 tonnellate di esplosivi e armi quando si incagliò sul banco di sabbia vicino all’Isola di Grain nell’agosto del 1944. Le operazioni di recupero del materiale bellico a bordo non furono mai concluse e, mentre si sgretola, rischia di esplodere. Se ciò non bastasse, oggi è stato lanciato un nuovo allarme: a bordo potrebbe esserci un carico di armi chimiche.
Una bomba a orologeria in fondo al Tamigi
Parlare della SS Richard Montgomery non è una novità. La nave che si trova ancora oggi in fondo all’estuario del Tamigi è considerata una grave minaccia dagli esperti, considerate le dimensioni e il carico che si stima di circa 1.400 tonnellate di materiale bellico mai recuperato che, di fatto, potrebbe esplodere per diverse ragioni. Una di queste purtroppo sono proprio i tentativi di rimozione delle armi ancora presenti a bordo, come accaduto nel 1967 quando per spostare un piccolo contenitore di munizioni si verificò un’esplosione che si è propagata verso il mare per quasi 7 chilometri.
I rischi non si limitano, però, alle operazioni di “bonifica”. Gli esperti sono concordi nell’affermare che, visto il contenuto, non è da escludere che il relitto possa esser preso di mira dai terroristi. E ancora, più banalmente, anche solo l’urto con altre imbarcazioni potrebbe essere rischioso.
Rischio tsunami
Come ricordato dal professor David Alexander dell’University College di Londra in un articolo pubblicato su The Standard, un rapporto della Royal Military redatto negli anni ’70 affermava che in casi estremi si sarebbe potuta verificare “un’esplosione che avrebbe prodotto una colonna d’acqua e sabbia alta circa 3.000 metri, uno tsunami di cinque metri e chissà cos’altro”.
Alexander in quell’occasione ha anche avvertito che la nave, costruita con acciaio scadente, potrebbe “rompersi al punto che la struttura inizia a sgretolarsi”, destabilizzando alcuni degli esplosivi al suo interno, aggiungendo inoltre che “studi condotti sul Mar Baltico suggeriscono che questo è il momento di picco per il rilascio di materiali tossici dalle navi affondate della Seconda Guerra Mondiale”.
Nuovi sospetti sul relitto bellico
La tecnologia è di grande aiuto e oggi certamente qualsiasi operazione di “bonifica” o recupero nel relitto si svolgerebbe in sicurezza. La Maritime and Coastguard Agency (MCA) ha definito “remoto” il rischio di una grave esplosione, ma continua comunque a monitorare le condizioni del relitto così da scoprire nell’immediato eventuali cambiamenti.
Oggi, però, aleggia un nuovo sospetto sul carico affondato insieme alla nave: la SS Richard Montgomery potrebbe contenere delle armi chimiche. A riportarlo è il Daily Mail che ha interpellato Stephen Aylen, consigliere della vicina cittadina di Southend. “Temendo che un Hitler disperato potesse ricorrere alle armi chimiche, gli Alleati inviarono mustard gas in Italia per poter rispondere rapidamente. Ma il gas era vietato dal Protocollo di Ginevra e veniva inviato con tale segretezza che la sua presenza in Italia non fu riconosciuta nemmeno dopo il suo rilascio accidentale”, si legge in riferimento alla SS John Harvey, nave che fu affondata al largo di Bari e il cui carico uccise e ferì moltissime vittime. Aylen si chiede: “Se hanno portato il gas in Italia, perché non avrebbero dovuto farlo dopo il D-Day?”.
La domanda è lecita ma ovviamente non esiste conferma che a bordo del relitto vi siano armi chimiche come il “gas mostarda”. Se così fosse, la situazione sarebbe preoccupante. Il mustard gas (iprite o tioetere del cloroetano) è un’arma chimica a tutti gli effetti, che si diffonde nell’aria percorrendo facilmente lunghe distanze e in grado di contaminare l’acqua. La sua azione è potente: irrita le mucose, provoca danni a occhi e polmoni e riesce persino ad agire direttamente sul DNA delle cellule.