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MediaTek è ancora la regina dei chip, ma perde terreno

I numeri confermano le impressioni degli addetti ai lavori: per quanto Qualcomm abbia ripreso parte del mercato dei chip, a vincere è ancora Mediatek

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mediatek dimensity 9000 Fonte foto: MediaTek

MediaTek resta per ora sul podio del principale produttore di chip al mondo. Ma a mettere in discussione questo primato sono solo i 3 punti percentuali che la separano da Qualcomm. I dati ci arrivano da una ricerca di Counterpoint, ormai fonte affidabile quando si parla di classifiche dei produttori di chip e di smartphone, in cui sono analizzati i mercati e vengono fatte interessanti previsioni per il 2022.

Al momento i due colossi dell’elettronica si contendono il mercato dei SoC (System on Chip) e la taiwanese MediaTek è in testa. Per tutto il 2021 ha dominato il mercato dei chip con il 33 per cento delle vendite su scala globale. Rispetto all’anno precedente però ha perso quattro punti percentuali poiché molti clienti avevano organizzato le scorte a causa dei vincoli nella catena di approvvigionamento. Almeno questa è la motivazione ufficiale. Ma a ben vedere le performance della statunitense Qualcomm si capisce come il mercato dei device stia cambiando identità. Infatti, Qualcomm nell’ultimo trimestre è cresciuta del 18 per cento coprendo nel 2021 il 30 per cento del mercato globale grazie ai chip 5G.

I primi tre produttori di chip

L’azienda di Taiwan, cioè MediaTek probabilmente inizia a sentire il fiato sul collo degli americani di Qualcomm. Il direttore della ricerca di Counterpoint, Dale Gai, ha commentato i dati fornendo per MediaTek le previsioni buone: “Prevediamo che i ricavi crescano nel primo trimestre del 2022 guidati dal chipset di punta per smartphone Dimensity 9000. La migrazione al 5G nei Paesi del Sud Est Asiatico, Cina, Australia, Medio Oriente e Africa e America Latina e la domanda continua di chip 4G LTE aiuteranno MediaTek ad avere un 2022 forte“.

Ma anche Qualcomm ha da dire qualcosa e l’analista Parv Sharma spiega: “E’ stata in grado di dare priorità alle vendite dei chip Snapdragon di fascia alta, che offrono una maggiore redditività e minori carenze rispetto ai dispositivi di fascia media e bassa. L’azienda è stata anche in grado di aumentare le forniture dai suoi principali partner. Ha conquistato una quota del 76% nelle spedizioni 5G guidate dalle serie iPhone 13 e 12 di Apple e dal portafoglio Android premium“.

A confermare l’analisi di Sharma, le performance degli altri produttori: Apple ha mantenuto la sua terza posizione nel mercato dei SoC per smartphone nel quarto trimestre del 2021, con una quota del 21%, grazie al lancio di iPhone 13 e con le festività natalizie che hanno sostenuto le spedizioni. Ricordiamo che gli iPhone 12 e 13 sono dotati di chip Apple, ma di modem Qualcomm.

Gli altri produttori

Tra i due litiganti, quindi, il terzo (Apple) è più o meno stabile mentre il quarto (Unisoc) cresce moltisismo a scapito del quinto (Samsung) e del sesto (HiSilicon, cioè Huawei). Unisoc, infatti, ha continuato con la crescita e le sue spedizioni di chip sono più che raddoppiate nel 2021. Ha ampliato la sua base di clienti, assicurandosi Honor, Realme, Motorola, ZTE, Transsion e Samsung.

I Samsung Exynos invece scivolano alla quinta posizione con una quota del 4% e, di conseguenza, la quota di MediaTek e Qualcomm è cresciuta in tutto il portafoglio di smartphone Samsung, dai modelli di fascia media 4G e 5G. In pratica Samsung ha prodotto più chip per gli altri (lo fa ancora con il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1) e meno (Exynos) per sé stessa.

HiSilicon non è stata in grado di produrre il chipset Kirin a causa del divieto commerciale degli Stati Uniti contro Huawei, il famigerato “ban“. Di conseguenza, Huawei sta lanciando la sua ultima serie di smartphone con SoC Qualcomm, ma come sappiamo è costretta a disattivare il 5G in questi chip.