Un meteorite è arrivato sulla Terra e ha rivelato qualcosa di straordinario
Un anno e mezzo fa a Winchcombe, in Gran Bretagna, un meteorite è precipitato al suolo e ora sta svelando informazioni a dir poco preziose
Tutti i meteoriti sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri. La semicitazione de “La fattoria degli animali” di George Orwell calza a pennello quando si tratta di approfondire la storia del meteorite di Winchcombe. Le vicende relative a questo oggetto celeste sono relativamente recenti, ma gli scienziati stanno dando la priorità alle sue caratteristiche e particolarità.
Che cos’ha di tanto speciale questa roccia proveniente dallo spazio? A dedicarle parecchia attenzione sono i ricercatori del Natural History Museum e quelli dell’università scozzese di Glasgow. Per capire di cosa si sta parlando, bisogna tornare indietro di circa un anno e mezzo, quando nel Regno Unito avvenne qualcosa di davvero unico.
Dove si trova Winchcombe
Era il febbraio del 2021, quando i cieli di Winchcombe, cittadina di circa 4mila anime che si trova nel Gloucestershire, per la precisione a sud di Birmingham e non lontano da Oxford, furono illuminati da un bagliore insolito. Una palla di fuoco solcò il cielo sopra questa zona della Gran Bretagna, un meteorite che poi fu raccolto a poche ore di distanza dal primo avvistamento. Studiare una roccia del genere con tempistiche così rapide ha avuto delle conseguenze positive, visto che si è subito capito che l’oggetto era composto essenzialmente da carbonio, composti organici e acqua proveniente da un mondo extraterrestre.
Le informazioni in possesso dei ricercatori sono servite per arrivare a una prima verità: il meteorite di Winchcombe è considerato quello composto essenzialmente da carbonio con l’orbita più dettagliata in assoluto mai esaminata prima. In aggiunta, è stata definita con grande certezza la provenienza dell’oggetto celeste. Il recupero, come già anticipato, è stato rapidissimo e questo ha permesso di far rimanere il meteorite pressoché incontaminato. Le analisi chimiche sono state determinanti soprattutto per quel che concerne le risorse idriche contenute nella roccia. Gran parte dell’acqua in questione si trovava racchiusa nei minerali che si sarebbero formati nelle primissime fasi della formazione del sistema solare.
L’acqua del meteorite di Winchcombe
Si è dunque capito come l’acqua del meteorite di Winchcombe fosse extraterrestre, ma la sua composizione la rende molto simile a quella del nostro pianeta. Gli studi in merito continueranno anche per un altro motivo. Le informazioni raccolte sono e saranno determinanti per venire a capo di uno dei principali enigmi che attanaglia gli esperti: come si sono formati gli oceani? Proprio in un periodo storico in cui il riscaldamento globale mette a rischio le temperature e la sopravvivenza dei nostri mari, si ha dunque la possibilità di risalire alle loro primissime fasi di vita, qualcosa di sensazionale.
La scia infuocata di un anno e mezzo fa è stata immortalata da una serie di video, anche amatoriali, che hanno aiutato gli scienziati a descrivere il meteorite di Winchcombe in ogni suo aspetto. In particolare, questa roccia sarebbe “partita” dalla superficie di un asteroide che si trovava nei pressi del pianeta di Giove. Prima di arrivare sulla Terra avrebbe percorso un tragitto lunghissimo, durato la bellezza di un milione di anni. Non sono dettagli di poco conto, soprattutto se si pensa che le traiettorie di questo tipo, cioè precedenti all’arrivo sulla nostra superficie, sono note soltanto nello 0,1% dei casi.