Perché fa così freddo a Milano? Mai così basse le temperature da 30 anni
Il cambiamento climatico ha di colpo riportato il clima di Milano indietro nel tempo di 30 anni: minime molto basse e rischio piogge e alluvioni
Una realtà alla quale ci siamo purtroppo abituati negli ultimi anni è quella di un’Italia spaccata, meteorologicamente parlando. La situazione è estremamente evidente in estate, certo, ma anche autunno e inverno mostrano una distanza enorme, connessa al cambiamento climatico. Basti pensare alle temperature della Campania e quelle in Lombardia, ad esempio. Milano, nello specifico, sta sperimentando un freddo tale che non si registrava in questa fase da 30 anni.
Milano nella morsa del gelo
Nel corso delle ultime settimane Milano ha vissuto un brusco calo nelle temperature. Una condizione particolarmente seria, anche sotto l’aspetto energetico. Si ha infatti una gran voglia di attivare tutti i riscaldamenti possibili, con conseguenze per la rete cittadina.
Di certo dal 15 ottobre al 15 aprile il termosifone sarà il fedele compagno di tantissimi, considerando come sia stato sperimentato già un settembre tra i più freddi degli ultimi 30 anni. Il termometro nei primi giorni di ottobre ha già fatto segnare minime al di sotto dei 10 gradi. Nell’arco di poco si è dunque passati dalle temperature estreme, al di fuori della norma locale, al devasto delle alluvioni, fino al gran freddo.
Un inizio d’autunno molto rigido, più di quanto ci si attendesse. Ecco le parole di Mattia Gussoni de Ilmeteo.it: “Quello appena passato è stato un mese che ha ricordato i primi anni Novanta. Questo sarebbe il ‘clima vero’. Il riscaldamento globale ci ha però abituati ad altro nell’ultimo decennio”.
Termosifoni e previsioni meteo
Il cambiamento climatico ha dunque un ruolo molto importante in merito al clima che i milanesi stanno sperimentando. Comporta infatti una totale incertezza e mancanza di preparazione a certe temperature. Per anni infatti si è assistito a un innalzamento di queste ultime, trasformando le abitudini. Ora ci si ritrova invece a fare un salto nel passato, per poi magari subire una nuova trasformazione nel corso del 2025.
Cosa dicono le previsioni? È attesa una perturbazione atlantica, che porterà un autunno rigido e importanti piogge. Tutto ciò rappresenta un grave pericolo per i locali, considerando il rischio rappresentato dal Seveso e dal Lambro. Di colpo però ci si ritroverà a sperimentare degli inattesi picchi, fino a 23 gradi. È quella che viene definita “ottobrata”, che di fatto darà un ultimo sentore di caldo, prima di scaraventare tutti in un clima molto più rigido.
A breve, dunque, scatteranno quasi in sincrono i termosifoni, e non solo. C’è da credere che numerosi sistemi di riscaldamento casalingo siano già attivi. Un grave peso ambientale, evidentemente, così come energetico.
Se è vero che le date sono fisse a livello nazionale, occorre sottolineare come ogni Comune possa intervenire con variazioni e/o deroghe. Lo scorso anno a Milano, considerando la crisi climatica e il prezzo del gas, si decise di ridurre il periodo d’accensione di 15 giorni. Manopole girate dal 22 ottobre all’8 aprile, dunque.
E ora? Anche in questo caso si mirerà ad attivare il tutto il più tardi possibile? Leonardo Caruso, presidente dell’associazione nazionale degli amministratori di condominio e degli immobiliari a Milano ha detto la sua: “Se dovessi indicare una data per l’accensione, farei fine ottobre. Si risparmierebbe sui costi. Ovviamente qualora le temperature lo consentano. Non bisogna dimenticarsi di persone fragili e anziani”.