Da nuovi scavi nella Valle dei Templi di Agrigento sono emersi i primi reperti archeologici
Al via una nuova campagna di scavi presso la Valle dei Templi di Agrigento: dopo appena due giorni di lavori sono emersi i primi reperti, ecco di cosa si tratta.
Un sito archeologico importante e ricco come quello della Valle dei Templi di Agrigento non poteva che regalarci ulteriori sorprese: sono bastati appena due giorni di scavi presso un quartiere ancora poco esplorato per portare alla luce i primi reperti, una scoperta davvero entusiasmante. E i lavori ora proseguono, nella speranza di trovare nuove testimonianze archeologiche che facciano luce su questo pezzetto di storia siciliana.
La nuova scoperta alla Valle dei Templi
Il monumentale sito archeologico della Valle dei Templi, simbolo della città di Agrigento e Patrimonio UNESCO dal 1997, è un’importante meta turistica che attira visitatori da tutto il mondo. Ma non solo: è anche una delle principali testimonianze del periodo ellenico in Sicilia, con i suoi maestosi templi dorici che sono ancora in buonissimo stato di conservazione. Sebbene siano questi ultimi a catturare l’attenzione, negli ultimi anni si è data molta importanza anche ai vicini quartieri popolari, dove abitavano un tempo coloro che hanno dato vita all’antica Akragas, il nucleo originario della città di Agrigento.
È in quest’ottica che, lo scorso 10 giugno 2024, ha preso il via la IX campagna di scavi archeologici presso il quartiere ellenistico-romano, ancora chiuso al pubblico e in fase di manutenzione per preservare i numerosi reperti che vi sono stati trovati. L’operazione, diretta da Maria Serena Rizzo e da Giuseppe Lepore dell’Università di Bologna, sta offrendo a molti studenti di archeologia una preziosissima opportunità formativa per ammirare da vicino le tecniche di scavo e per partecipare a importanti ritrovamenti in un contesto abitativo antico che si è conservato in maniera eccellente.
La cosa più sorprendente è che, dopo appena un paio di giorni dall’avvio dei lavori, sono già emersi i primi reperti archeologici. Da sotto terra, infatti, sono tornati alla luce degli intonaci dipinti, alcuni mosaici e degli stucchi modanati: secondo le prime analisi degli esperti, tutti i ritrovamenti sarebbero databili tra la fine del III secolo a.C. e la fine del II secolo d.C. Sono preziose testimonianze che potranno fare nuova luce sulle condizioni di vita degli antichi abitanti di Akragas, e un giorno anche i visitatori potranno ammirarle nel loro contesto di ritrovamento.
Valle dei Templi, gli ultimi lavori
Negli ultimi mesi, la Valle dei Templi è stata oggetto di numerosi lavori. Uno dei più importanti riguarda senza dubbio la ricostruzione del Telamone, una delle gigantesche statue antropomorfe che in passato sostenevano l’architrave del Tempio di Zeus Olimpio, uno dei simboli principali del parco archeologico. Il colosso è stato rimesso in piedi grazie ad una struttura di acciaio alta 12 metri, dotata di mensole sulle quali sono stati collocati i singoli pezzi della statua (che nella sua interezza è alta quasi 8 metri).
Ma anche gli scavi continuano ad avere la loro importanza. La IX campagna appena iniziata, ad esempio, fa parte di un progetto avviato nel 2016 mediante una convenzione tra il sito della Valle dei Templi e il Campus di Ravenna dell’Università di Bologna. In prima battuta sono state esplorate diverse abitazioni del III isolato, mentre solo l’anno scorso le ricerche si sono estese al vicino isolato IV. Qui sono stati effettuati scavi nel complesso termale che era stato individuato già in precedenza, e i lavori sono ancora in corso.