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Pezzotto: 23 milioni di italiani rischiano grosso

I dati dell'ultima indagine IPSOS-FAPAV sono preoccupanti: gli italiani sono un popolo di pirati, sanno benissimo che la pirateria è un reato, ma sono convinti che non verranno mai scoperti

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Gli italiani che scelgono di vedere contenuti pirata sono milioni ogni anno: lo rivela un’indagine commissionata dalla Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) alla società di ricerche demoscopiche IPSOS. La maggior parte di queste persone sa benissimo che la pirateria è un reato ma, allo stesso tempo, è convinta che il pezzotto non faccia poi così male all’industria dell’intrattenimento.

Ma, soprattutto, è convinta che non verrà mai scoperta e che non subirà alcuna conseguenza, né riceverà la pesante multa (da 150 a 5.000 euro) prevista dalla recente normativa italiana per i fruitori del pezzotto.

Pezzotto: i dati FAPAV

Secondo l’indagine IPSOS-FAPAV 2023 gli italiani che hanno fruito in modo illecito di film, serie TV, programmi o eventi sportivi almeno una volta nel 2023 sono il 39% del totale della popolazione italiana. In pratica circa 23 milioni di italiani hanno visto almeno un contenuto pirata durante l’anno scorso.

Di questi, circa 11,8 milioni lo hanno fatto usando app per accedere a IPTV illecite (quindi molto probabilmente guarda contenuti illegali abitualmente), mentre il 18% ha preferito guardare in streaming i contenuti illeciti e il 15% li ha scaricati e visti successivamente.

I film sono ancora i contenuti più piratati (30%), seguiti dalle serie TV (22%), dai programmi (21%) e dallo sport (15%). Da notare che, nel 2023, è ancora viva e vegeta la pirateria “fisica“, cioè quella su disco DVD o Blue Ray: rappresenta il 9% del totale.

Chi sono i pirati italiani

A fruire illecitamente dei contenuti pirata sono un po’ tutti in Italia, ma poiché la pirateria digitale richiede un minimo di dimestichezza con la tecnologia è normale che tra i “pezzottari” italiani ci sia una preponderanza di under 35. Inoltre, a piratare di più sono i laureati (22% del totale), specialmente al sud e nelle isole. Poca, invece, la differenza per sesso: gli uomini sono solo leggermente di più delle donne.

Quanti soldi perdiamo col pezzotto

La pirateria è senza dubbio un grande affare per chi la fa, un risparmio per chi ne fruisce, ma anche un danno economico notevole per l’industria audiovisiva e per lo sport e, in realtà, anche per tutto il Paese.

La perdita di fatturato derivante dalla pirateria arriva a sfiorare i 2 miliardi di euro l’anno, che diventerebbero 821 milioni di PIL e genererebbero 377 milioni di euro di gettito fiscale.

Nonostante questi numeri, davvero importanti, il 53% degli utenti del pezzotto sono convinti che la pirateria non sia un gran danno per l’industria e per il Paese. Il 79% di loro, però, è a conoscenza del fatto che la pirateria è un reato e che chi ne fruisce rischia una multa da 150 a 5.000 euro.

Evidentemente, però, la maggior parte degli italiani è ancora convinta che a guardare film e serie pirata non si rischia realmente niente. Forse proprio per questo, in Italia, ci sono 23 milioni di persone che guardano contenuti illegali.

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