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SCIENZA

Da una pietra antichissima una scoperta inaspettata: unica nella storia

Una nuova pietra, rinvenuta nell'isola di Lesbo, fa luce sui movimenti dell'uomo nell'antichità: il suo ritrovamento cambia buona parte delle nostre convinzioni

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Il passato dell’uomo, checché se ne dica, è tutt’ora estremamente misterioso. Nonostante la molteplice quantità di documenti e reperti raccolti nel corso dei secoli, che ci hanno restituito un quadro il più possibile dettagliato su ciò che è successo ai nostri antenati, esistono ancora moltissimi elementi che lasciano intendere quanto ancora c’è da scoprire. A darci questa certezza è il recente ritrovamento di una pietra antichissima in Grecia, che stravolge alcune certezze relative all’epoca preistorica e storica.

La pietra in questione, infatti, mostra la prima immagine del castello Bizantino di Aghii Theodori, di cui fino a oggi si era solo supposta l’esistenza. Non erano state rinvenute, infatti, rappresentazioni della struttura e si era addirittura pensato che potesse non essere davvero esistito, dato che i resti architettonici ritrovati fino ad ora mostravano degli interventi poco chiari, alterati dal succedersi di dinastie e dominazioni.

La storia di Lesbo e gli scavi

In effetti, la storia di Lesbo è una delle più segnata dalle dominazioni dell’antica Grecia. L’isola era una colonia eolica, divisa in stati oligarcici, con centri culturali ferventi. Dopo un lungo periodo sotto il dominio degli Eoli, Lesbo passò nelle mani dell’Impero Bizantino. Da qui inizia un periodo tumultuoso: la Quarta Crociata fece sì che Lesbo entrasse a far parte dell’Impero Latino, per poi venire nuovamente riconquistata dai Bizantini. Ancora, nel 1335, i bizantini la assegnarono alla famiglia genovese dei Gattilusi.

Ma non finisce qui, perché nel 1462, Lesbo venne conquistata dall’Impero Ottomano e poi, nel 1912, fu riconquistata dai Greci nel corso della prima Guerra Balcanica. Naturalmente, questo è un riassunto molto ristretto di quanto è avvenuto, ma basta a far intendere quanto, ancora oggi, ci sia un’accesa curiosità sulle abitudini di vita sull’Isola, sulla gestione del potere e sugli insediamenti relativi alle diverse epoche. È proprio questa curiosità che ha spinto i ricercatori a effettuare lavori nel sito di Obriokastro (Antissa), nella periferia dell’Egeo Settentrionale.

La pietra antichissima e il castello misterioso

Gli scavi sono stati finanziati dal Programma di Investimenti Pubblici della Regione Egeo Settentrionale, che da diverso tempo sta stanziando fondi per le ricerche sui castelli e sulle abitazioni circostanti. L’Eforato delle Antichità di Lesbo, che si è occupato dei luoghi da esplorare e analizzare, ha portato i ricercatori nel luogo dove, sulla carta, doveva trovarsi il castello Bizantino di Aghii Theodori, la cui presenza è documentata da fonti filologiche e da documenti conservati in diversi monasteri.

Mentre gli archeologi erano al lavoro a ridosso di quella che doveva essere la cinta muraria del ramo sud-orientale del castello, è stato fatto un ritrovamento incredibile: una pietra antichissima, che altro non era che un architrave marmoreo lungo 3.50 metri, trovato vicino a quella che, per altro, doveva essere la porta bizantina dell’intera struttura. Proprio su questa architrave è apparsa la raffigurazione di quello che fino ad ora è stato un castello misterioso. Una scoperta davvero incredibile, che cambia la storia.

Il castello, le dominazioni e la storia

Perché, dunque, questa raffigurazione cambia la storia? Perché sull’immagine sono sono incisi diversi stemmi bizantini, in primis quello dei Paleologo (dinastia di Giovanni V Paleologo, imperatore bizantino), ma anche quello della famiglia genovese dei Gattilusi, cosa che fa intendere che più che un brusco passaggio di consegne tra le due famiglie ci sia stata, almeno per un periodo, una serena convivenza e una sorta di co-regnanza, le cui peculiarità sono ancora da definire.

La forma del castello raffigurato fa inoltre capire che la struttura, oltre a essere esistita, ha cambiato forma diverse volte, probabilmente proprio per l’avvicendarsi delle successive dinastie/dominazioni, che saranno invece subentrate in maniera più “violenta” e per questo non hanno esitato a intervenire sulla struttura. Per saperne di più, ovviamente, bisogna attendere che gli scavi siano completati. Intanto, però, questa scoperta apre una nuova pagina della storia greca, ancora tutta da comprendere.

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