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Piracy Shield bloccherà molti più siti: chi rischia ora

La piattaforma anti pezzotto, nata per difendere gli interessi della Lega Serie A, presto verrà usata per bloccare anche i siti pirata che trasmettono contenuti non sportivi

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Non più solo calcio e sport, a breve anche film, serie TV, concerti e grandi eventi trasmessi in diretta. E’ questo il futuro di Piracy Shield secondo il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio, che ha reso noto con un post su Linkedin che l’Autorità Garante per le Comunicazioni ha emanato una nuova delibera che, al termine della dovuta fase di consultazione pubblica, renderà lo scudo anti pezzotto molto più potente.

Piracy Shield: cosa sta per cambiare

Come spesso capita, il post di Capitanio su Linkedin è abbastanza parco di dettagli, quindi al momento sappiamo solo ciò che il commissario ha comunicato.

La novità principale di Piracy Shield per il 2025 sembra essere tutta nei “bersagli da abbattere“. Fino ad oggi la piattaforma anti pezzotto si è limitata a buttare giù siti e flussi video pirata che trasmettevano partite di calcio o altri incontri sportivi in diretta, ma in futuro potrà essere usata anche per i siti che trasmettono contenuti di altro tipo.

Chi trasmette illegalmente film, serie TV, spettacoli di vario genere purché protetti da diritti d’autore potrà dunque finire nella rete di Piracy Shield. Esattamente con le stesse modalità di chi trasmette il calcio: ci saranno dei “segnalatori attendibili” che potranno aprire un ticket sulla piattaforma, che non verrà controllato da nessuno e genererà automaticamente un ordine di blocco di uno o più indirizzi IP.

Il blocco dovrà essere eseguito, entro 30 minuti, da tutti gli Internet Provider senza possibilità di contestare la misura. Gli ordini di oscuramento dovranno essere eseguiti anche dalle aziende che gestiscono le VPN e i servizi di DNS dinamoco.

In più, con la nuova delibera si aggiunge l’obbligo per tutti i motori di ricerca di deindicizzare i siti pirata in modo che gli utenti non possano trovarli tramite una ricerca online.

Inoltre, gli IP oscurati potranno essere automaticamente rimessi a disposizione nel caso in cui non trasmettano più materiale illegale.

Piracy Shield: quando arrivano le novità

Il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio ha spiegato i tempi di attuazione di queste modifiche a Piracy Shield:

Il regolamento entrerà in vigore una volta conclusa la consultazione pubblica, che terminerà dopo 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento sul sito www.agcom.it.

Al momento, sul sito dell’AGCOM, non si trova traccia di tale provvedimento e, di conseguenza, non sembrano iniziati i 30 giorni di consultazione pubblica. E’ probabile, però, che il tutto si concluda al massimo entro la primavera.

Arriva Piracy Shield 2.0

Inoltre, Capitanio ha anche fornito un aggiornamento su quella che comunemente, viene definita “Piracy Shield 2.0“, cioè la seconda versione (potenziata) della piattaforma anti pezzotto.

Questa seconda versione non sarà più sviluppata da Studio Previti, come la prima, e potrà bloccare molti più indirizzi IP (cosa fondamentale, alla luce dell’aumento dei potenziali bersagli). Inoltre, funzionerà con un meccanismo di segnalazione in parte diverso da quello attuale.

In merito a questa nuova piattaforma, Capitanio ha fornito un breve aggiornamento dello stato dei lavori:

L’Autorità ha poi approvato la delibera che riporta gli esiti del Tavolo tecnico, con cui AGCOM ha discusso con gli operatori le tematiche legate all’aggiornamento dei requisiti tecnici e operativi della piattaforma Piracy Shield, compreso l’innalzamento del limite massimo delle risorse bloccabili con la piattaforma e le modalità di inoltro delle segnalazioni da parte dei titolari dei diritti.

Anche questa delibera non è ancora disponibile sul sito AGCOM, ma lo sarà presto e, molto probabilmente, sarà fonte di qualche polemica tra gli addetti al settore.

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