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La priorità degli astronomi sarà trovare un altro pianeta abitabile

Per cercare esopianeti abitabili servirà un nuovo grande telescopio che sarà pronto nel 2040: trovarli è la nuova priorità degli astronomi

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La priorità degli astronomi sarà trovare altri pianeta abitabili Fonte foto: iStock

Ogni dieci anni scienziati e astrofisici americani partecipano a un sondaggio condotto dalle Accademie nazionali di scienze, ingegneria e medicina. È un momento molto importante, perché si decidono le priorità e gli indirizzi di ricerca in campo astronomico del decennio a venire. Gli obiettivi sono sempre stati ambiziosi, ma quelli del 2020 lo sono forse di più: trovare nuovi mondi abitabili simili alla Terra.

Da dove parte la ricerca di nuovi pianeti

Nell’ultimo decennio sono stati fatti passi avanti enormi nell’esplorazione dell’universo: abbiamo scoperto le onde gravitazionali, abbiamo visto esopianeti e un buco nero, e abbiamo rilevato la presenza di elementi pesanti creati dalla collisione di due stelle di neutroni. Gli scienziati hanno spuntato quasi tutte le caselline degli obiettivi decisi dieci anni fa.

La ricerca di un nuovo mondo abitabile parte da qui, e dai 4000 esopianeti fuori dal Sistema Solare ma dentro la Via Lattea: recentemente è stato addirittura intercettato il primo esopianeta che non si trova nella nostra galassia. Ma di nessuno di questi pianeti conosciamo l’informazione più importante: ci può essere vita?

Quali strumenti servono

Per esplorare la nostra galassia e trovare nuovi mondi abitabili servono missioni spaziali enormi. Serve sicuramente un nuovo grande telescopio a terra: uno strumento ad alto contrasto che può osservare nell’infrarosso, nell’ottico e nell’ultravioletto. Sarebbe paragonabile in scala al telescopio spaziale Hubble e potrebbe essere lanciato nel 2040 per aiutare nella ricerca di firme di vita su circa 25 esopianeti potenzialmente abitabili. Il costo stimato per questa missione è di 11 miliardi di dollari.

Serve anche un lavoro combinato di osservazione da terra e dallo spazio. È necessario capire come si sono formate le galassie, i buchi neri e le stelle di neutroni, e per farlo gli scienziati dovranno approfondire lo studio delle onde gravitazionali, “increspature” nello spazio-tempo che potrebbero rivelare cosa è successo subito dopo il Big Bang.

“Scoprire qualche tipo di vita in un altro pianeta cambierà completamente il nostro posto nell’universo: la Terra sarà collocata in una comunità di mondi”, hanno detto gli autori del sondaggio. “I prossimi decenni porranno l’umanità su un percorso per determinare se siamo soli”.