L'UE indaga su AliExpress, il colosso cinese nei guai per dei prodotti illegali
AliExpress nel mirino della Commissione Europea per alcune criticità sulla vendita di prodotti nocivi e una gestione inefficiente dei venditori poco affidabili

La Commissione Europea ha avviato un duplice intervento nei confronti di AliExpress, il colosso dell’e-commerce che è finito sotto stretta sorveglianza delle autorità in base al nuovo Digital Services Act (DSA). Lo scopo di questa indagine è rafforzare la sicurezza dei consumatori e degli utenti online e, naturalmente, spingere l’azienda cinese a rispettare il regolamento UE e correggere quanto prima alcune “criticità” emerse dall’indagine.
Perché l’UE sta sorvegliando AliExpress
Il fulcro di tutto il discorso sta nel fatto che la Commissione Europea, a seguito di una minuziosa indagine sull’operato di AliExpress in Europa, ha rilevato delle gravi violazioni della normativa europea. L’indagine in corso, dunque, ha il compito di “fare pressioni” sul colosso dell’e-commerce affinché si impegni ad affrontare queste “incongruenze normative”.
L’indagine, infatti, ha delle gravi “carenze sistemiche” con AliExpress che, secondo Bruxelles, non avrebbe utilizzato adeguatamente le risorse a sua disposizione per implementare un sistema per il contrasto della vendita di merci illecite, sottovalutando per altro i rischi che ne derivano. Oltre a questo, la Commissione Europea ha riscontrato anche la mancata applicazione delle proprie politiche sanzionatorie nei confronti delle aziende che pubblicano contenuti illegali.
Questa “eccessiva libertà” ha permesso a venditori poco affidabili di continuare a operare sull’e-commerce o, nel caso di un eventuale ban, di rientrare facilmente sulla piattaforma senza troppi controlli.
Una situazione che, come evidente, mal si concilia con la normativa dell’UE che mette al di sopra di tutto la sicurezza dei consumatori, garantendo loro la massima trasparenza per tutte le operazioni che avvengono nel mercato europeo.
L’impegno di AliExpress nei confronti dell’UE
Importante ricordare che, in quanto Piattaforma Online di Grandissime Dimensioni (VLOP), con oltre 100 milioni di utenti attivi nell’Unione Europea, AliExpress è tenuta a rispettare standard operativi estremamente rigorosi cosa che, come evidente dall’indagine effettuata dalla Commissione Europea, non è accaduto.
Naturalmente, la risposta del colosso cinese non si è fatta attendere e nei giorni passati l’azienda ha confermato la volontà di impegnarsi concretamente per conformarsi al DSA.
Tra le promesse fatte all’UE c’è un’intensificazione del monitoraggio e l’individuazione di prodotti illegali (inclusi farmaci, integratori alimentari e materiale per adulti) presenti sulla piattaforma spesso raggiungibili solo tramite link nascosti e programmi di affiliazione.
A questo si aggiunge anche il potenziamento del meccanismo di “avviso e azione” che avrà il compito di facilitare la segnalazione da parte dei consumatori di tali articoli.
Inoltre AliExpress si impegna anche a migliorare il sistema per la gestione dei reclami, ad aumentare la trasparenza sui sistemi di raccomandazione dei prodotti e sulla pubblicità e garantire una migliore tracciabilità dei venditori sulla piattaforma.
Infine l’e-commerce cinese si impegna anche a fornire un accesso semplificato ai dati per le future ricerche.
Nonostante queste promesse, però, ora AliExpress può rispondere formalmente alle accuse della Commissione Europea ma, se le violazioni venissero confermate, l’e-commerce cinese potrebbe andare incontro a sanzioni pecuniarie e l’obbligo di presentare un piano di adeguamento per continuare ad operare in Europa.