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Resti eccezionalmente ben conservati: fatto un raro ritrovamento

Una nuova scoperta getta luce sulle condizioni di vita dell'uomo nell'età della pietra: in Gran Bretagna sono emersi resti incredibilmente ben conservati.

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Indagare sul nostro passato più remoto è un compito arduo, ma una recente scoperta potrebbe fare maggiormente luce sulle condizioni di vita dell’uomo nell’età della pietra. In Gran Bretagna è infatti avvenuto un ritrovamento sensazionale: gli archeologi hanno rinvenuto resti di un antico insediamento che si sono incredibilmente ben conservati. Tra ossa e armi primitive, ciò che è emerso ci racconta uno spaccato di vita quotidiana dei nostri antenati.

La scoperta avvenuta in Gran Bretagna è davvero rara

Come vivevano gli uomini nell’età della pietra? Alcune antiche testimonianze giunte ben preservate fino a noi ci rivelano dettagli molto interessanti, ma l’incredibile scoperta avvenuta nelle scorse settimane getta nuova luce sulle comunità che abitarono la Gran Bretagna dopo la fine dell’ultima era glaciale. Un team di archeologi dell’Università di Chester e dell’Università di Manchester ha recentemente lavorato ad uno scavo presso Scarborough, nel nord dello Yorkshire, dove sono riemersi alcuni preziosissimi reperti. Si tratta dei resti di un piccolo insediamento di cacciatori-raccoglitori abitato circa 10.500 anni fa, ovvero nel periodo mesolitico (o nella media età della pietra).

Il sito archeologico era situato sulle rive di un’isola al centro di un antico lago, che nel corso di migliaia di anni si è pian piano riempito di depositi di torba, seppellendo tutto ciò che vi si trovava. Proprio i depositi di torba hanno permesso di conservare eccezionalmente bene i reperti oggi rinvenuti presso il piccolo insediamento: “È raro trovare materiale così antico in condizioni così buone” – ha spiegato il dottor Nick Overton, dell’Università di Manchester – “Trovare resti organici come ossa, corna e legno, che di solito non si preservano, è incredibilmente importante per aiutarci a ricostruire la vita delle civiltà mesolitiche”.

Nel corso degli scavi, i ricercatori hanno trovato molti reperti: tra di essi, soprattutto ossa di animali cacciati, strumenti e armi realizzati in osso, corna e pietre e rare tracce di lavorazione del legno. Attraverso l’analisi di questi resti, gli archeologi possono individuare molte caratteristiche interessanti sulle civiltà mesolitiche che abitarono la Gran Bretagna. Le ossa, ad esempio, dimostrano come gli uomini cacciassero molti animali diversi, inclusi i grandi mammiferi (come alci e cervi) e piccoli esemplari (come castori e uccelli acquatici). Molte armi, inoltre, erano decorate e accuratamente sezionate prima di essere smaltite al termine del loro utilizzo.

Il rapporto tra uomo e ambiente nell’età della pietra

L’incredibile scoperta avvenuta nello Yorkshire ci permette di capire molto meglio il rapporto che l’uomo aveva con l’ambiente nel periodo della media età della pietra. Abbiamo sempre creduto che le civiltà preistoriche dedite alla caccia fossero in continuo movimento, ma la decorazione delle armi e l’attenzione nel loro smaltimento evidenzia come fossero invece molto più stanziali e attente al loro habitat di quanto si pensava. Nei depositi di torba, inoltre, gli archeologi hanno rinvenuto resti che dimostrano come il paesaggio fosse caratterizzato da un’importante biodiversità.

In che modo l’azione dell’uomo ha avuto impatto sull’ambiente? “Sappiamo, da ricerche condotte in altri siti intorno al lago, che queste comunità gestivano e manipolavano deliberatamente alcune specie di piante selvatiche” – ha dichiarato il dottor Barry Taylor, dell’Università di Chester. Questo significa che l’uomo aveva iniziato ad alterare la composizione dell’ambiente migliaia di anni prima dell’introduzione dell’agricoltura. I ricercatori continuano a lavorare sul sito archeologico e nei suoi dintorni, nella speranza che ulteriori reperti facciano ancora più luce sul rapporto tra gli uomini e l’ambiente nell’età della pietra.

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