Hai un Samsung Galaxy? Attento a queste app: sono pericolose
Trovate diverse app pericolose all'interno del Galaxy Store di Samsung: ecco cosa possono fare e perché andrebbero disinstallate subito
Il Play Store di Google è stato spesso criticato per la facilità con la quale sviluppatori spregiudicati riescono a pubblicare app pericolose, ma a quanto pare non è affatto l’unico store con problemi di questo tipo. All’interno del Galaxy Store, il negozio di app dedicato ai telefoni Samsung Galaxy, ci sono infatti numerose app pericolose a disposizione degli utenti.
Lo ha scoperto Max Weinbach, collaboratore del giornale online Android Police, che crede che tali app siano dei veri e propri malware, virus informatici che possono infettare i telefoni Samsung poco dopo l’installazione del software. L’analisi delle app in questione con numerosi antivirus, come Avast, Avira, Eset, Kaspersky e Virustotal, ha confermato la presenza di parecchio codice pericoloso dentro ognuna di queste applicazioni. Ma non solo: le app chiedono all’utente una grande quantità di autorizzazioni inutili, chiaro sintomo che sono state scritte per raccogliere i dati di utilizzo del telefono e di navigazione online per scopi pubblicitari.
App pericolose sul Galaxy Store: quali sono
Weinbach non ha pubblicato un elenco delle applicazioni pericolose che ha trovato sul Galaxy Store, limitandosi a comunicare di averne trovato almeno 5 e che sono tutte dei cloni di un’app molto famosa fino a qualche anno fa: Showbox.
Showbox è un’app, inutilizzabile da circa due anni, che permetteva di guardare senza pagare migliaia di film ed episodi di serie TV e, per questo, è stata accusata più volte di favorire la pirateria ed è stata bloccata.
E’ probabile che tutte le app presenti sul Galaxy Store con il nome di “Showbox Free” o un nome simile siano pericolose e, in ogni caso, vista l’app che imitano sono di dubbia legittimità.
Perché i cloni di Showbox sono pericolosi
I problemi legati a queste app sono principalmente due: il primo è l’accesso indiscriminato ai dati dell’utente, tramite la richiesta di autorizzazioni inutili, che è un chiaro sintomo di una raccolta di dati (che saranno poi rivenduti al miglior offerente); il secondo è che sono in grado di scaricare altro codice da server esterni e di eseguirlo sullo smartphone.
Questo vuol dire che l’app, anche se appare innocua, può scaricare uno spyware, un trojan o un malware di qualunque tipo subito dopo l’installazione.
Weinbach precisa anche che alcune delle app in questione vengono riconosciute come pericolose dall’antivirus integrato in Play Protect, il sistema di protezione dalle app pericolose integrato nel sistema operativo Android. Tuttavia, all’utente è concesso comunque di installarle a suo rischio e pericolo.
Cosa che, evidentemente, non dovrebbe affatto fare.