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SCIENZA

Nuova scoperta a Pompei, che stupisce ancora: nuove meraviglie emerse

Proseguono gli scavi presso la Regio IX di Pompei, fino a oggi non toccata dalle analisi moderne degli esperti. Tanti i tesori già emersi, dal quadro dei due serpenti a un antico soffitto decorato

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L’antica città di Pompei continua a stupirci, offrendo una fonte inesauribile di scoperte. Quanto emerge dagli scavi è sorprendente e, data la portata internazionale di questo sito campano, ogni notizia tende a fare il giro del mondo.

Ciò è vero soprattutto in caso di nuovi ritrovamenti umani, ma non solo. C’è tanta arte antica che attende soltanto di rivedere la luce e d’essere restaurata. È ciò che si sta tentando di fare, con cura, pazienza e maestria, presso la Regio IX degli Scavi di Pompei. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che di “nuovo” è tornato a riemergere.

Nuovi scavi a Pompei

A maggio 2023 sono stati avviate nuove sessioni di scavo nell’antica città di Pompei. In questa fase si fa un gran parlare della Regio IX per un buon motivo. Si tratta infatti di un’area fino a quest’oggi inesplorata, nel corso del progetto di tutela e manutenzione del sito archeologico.

Ciò vuol dire che è possibile aspettarsi numerosi reperti e anche scheletri di vittime innocenti dell’eruzione del 79 d.C., con le indagini preliminari avviate a febbraio. Il nome Regio IX fa riferimento a uno dei nove quartieri nei quali il grande sito è stato suddiviso. Un “quartiere” enorme, che si estende per 3.200 mq. Immaginate un isolato intero sepolto dai resti dell’eruzione del Vesuvio.

Natura morta a Pompei

A giugno 2023 si è fatto un gran parlare della natura morta rinvenuta a Pompei, ma di cosa si tratta? In molti si sono imbattuti in titoli particolari, che sottolineavano come fosse stata ritrovata l’immagine di una pizza nell’antica città di Pompei.

Ciò è impossibile, in assenza al tempo di alcuni ingredienti cadine, come pomodori e mozzarella. Non è però da escludere che si tratti di una sorta di antenato. Le prime analisi iconografiche dell’affresco ci spiegano come si tratti di una natura morta, custodito nell’Insula 10 della Regio IX. Una rappresentazione presenze sulla parete di un’antica casa pompeiana, che vede un vassoio d’argento con sopra un calice di vino, frutti vari (melograni e datteri, ndr) e una focaccia dalla forma piatta, condita con spezie e forse un tipo di pesto. A ciò si aggiungono frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli.

Un tipo di immagini, in antico “xenia”, che prendevano spunto dai doni ricevuti, che venivano offerti agli ospiti secondo la tradizione greca. Dalle città vesuviane ci sono giunte circa 300 di queste raffigurazioni.

Nuove scoperte

A settembre sono stati raggiunti nuovi risultati eclatanti nel sito archeologico di Pompei. Si parla infatti di iscrizioni elettorali, poste in una casa dell’antica città. Si prosegue con gli scavi presso la Regio IX, che mirano a riportare alla luce numerosi tesori e, al tempo stesso, migliorare le condizioni di conservazione delle case e dei negozi posti lungo via di Nola.

Le iscrizioni rinvenute sono l’equivalente di manifesti e post elettorali odierni. Sono state scoperte nell’ambiente casalingo che ospitava il larario, ovvero l’altare domestico della casa.  Un certo stupore nell’individuarle, considerando come generalmente siano all’esterno degli edifici, così che il popolo potesse leggere i nomi dei vari candidati. Che spiegazione danno gli esperti? Sarebbe un’indicazione di eventi nelle case dei soggetti propostisi per le varie magistrature. In pratica feste indirizzate alla promozione della campagna elettorale.

Nello specifico si invitava a votare Aulus Rustius Verus, candidato per la carica edile. Pare che la casa appartenesse a un suo sostenitore, forse un suo amico o liberto. Sull’altare del grande larario è stato rinvenuto invece un dipinto raffigurante due serpenti in stucco. Restando in ambito decorativo, poi, il sito ufficiale ha inoltre annunciato d’aver rinvenuto durante gli scavi delle “tessere di un puzzle”. Si tratta di magnifici frammenti di un soffitto finemente decorato. Quanto scoperto ora dovrà essere attentamente studiato e restaurato, per poi essere restituito, unito, alla collettività.

Le scoperte sono all’ordine del giorno, o quasi, considerando come in quest’area non siano mai stati effettuati scavi in epoca recente. Tutto ciò porterà ad analisi ulteriori della vita nell’antica Pompei. Ciò è consentito ad esempio dai resti dell’ultima offerta votiva, rinvenuti nella casa dei due serpenti. Ciò consente di immaginare gli ultimi momenti di vita serena dei suoi abitanti, considerando come il tutto fosse stato preparato, probabilmente, poco prima della devastante eruzione e della morte della città.