Scoperti nuovi siti archeologici risalenti ai vichinghi in Gran Bretagna
Le nuove scoperte dimostrano che le comunità vichinghe non erano semplicemente una forza militare, ma insiemi ben organizzati di uomini, donne, bambini, artigiani e mercanti
Non solo combattenti, non solo uomini del nord impegnati in sanguinose battaglie, scorrerie e missioni di conquista: sono stati recentemente scoperti alcuni siti archeologici vichinghi che dimostrano quanto i guerrieri norreni abbiano contribuito a plasmare il tessuto sociale e politico delle aree in cui si sono stanziati. Fino a oggi si era solo ipotizzato che il loro contributo fosse stato significativo, ma adesso esistono delle prove concrete.
L’individuazione dei siti archeologici
Come sempre, andiamo per ordine. Durante uno studio condotto dagli archeologi della York University a Torksey, nel Lincolnshire, sono stati individuati numerosi siti archeologici vichinghi: più di una decina, tutti identificabili per via di reperti comuni e per l’impronta antropica riconoscibile lasciata dal popolo scandinavo nelle aree abitate.
Secondo gli studiosi, questa grande quantità di insediamenti sarebbe da attribuirsi al fatto che si trattava degli stanziamenti più o meno permanenti della Grande Armata Danese, coalizione di guerrieri norreni giunta in Gran Bretagna per conquistarne i territori. In aggiunta, gli autori principali della ricerca, la professoressa di archeologia medievale Dawn M. Hadley e il professore di archeologia Julian D. Richards, hanno anche rilevato che tutti i siti erano connessi tra loro per mezzo di strade e percorsi ben precisi.
Tutto ciò è straordinariamente importante perché dimostra che la Grande Armata fu una presenza costante e attiva, che non si limitava a incursioni sporadiche o attacchi occasionali, ma che aveva trovato un equilibrio in grado di garantire la propria sopravvivenza e permanenza per lunghi periodi, portando al proliferare di comunità piccole ma anche estremamente organizzate.
I manufatti, i reperti e le nuove scoperte
Chiaramente, la presenza degli insediamenti e quella delle strade create per collegarli sono elementi fondamentali, ma per arrivare alla conclusione che le comunità vichinghe fossero ben organizzate gli studiosi della York University hanno analizzato soprattutto i manufatti e i reperti ritrovati all’interno dei siti. Ogni area è stata passata al setaccio e sono stati utilizzati metal detector e strumenti all’avanguardia per raccoglierne centinaia.
Gli archeologi hanno portato alla luce tesori di grande valore: lingotti d’argento, d’oro e di leghe di rame, ma anche monete e dirham islamici. Hanno anche ritrovato cinghie, gioielli, accessori e qualcosa di ancor più interessante: dei pezzi da gioco che si pensa siano stati prodotti per la prima volta a Torksey e che facevano parte di un passatempo da tavolo strategico, molto simile agli scacchi.
Come ha dichiarato il professor Richards al The Guardian, tutti questi «reperti riflettono il fatto che il grande esercito non era semplicemente una forza militare, ma una comunità di uomini, donne, bambini, artigiani e mercanti. Dimostrano inoltre l’ampia gamma di attività svolte negli accampamenti, dalla creazione di oggetti in metallo, alla coniazione di monete e all’impegno nel commercio».
Un nuovo sguardo sulla storia
Alla luce di tutto ciò, secondo i ricercatori è ora più che dimostrabile che la Grande Armata Danese abbia avuto un impatto importante sulla società inglese. Con i suoi usi, costumi e consuetudini avrebbe infatti dato il via ad ampie trasformazioni nella società, nella cultura, nell’economia e persino nell’organizzazione politica anglosassone. Secondo le datazioni dei manufatti, inoltre, la Grande Armata si è trattenuta nei siti presi in esame per interi inverni, a differenza dei precedenti eserciti vichinghi che avevano fatto incursione solo nei mesi estivi.
I manufatti e i reperti descrivono la vita nelle tende e nelle città abitate dall’esercito norreno rivelando nuove informazioni su come vivevano i gruppi che componevano l’esercito: ciò che emerge è una realtà ricca e diversificata che ha contribuito all’evoluzione della società anglosassone. Tutte queste scoperte sono state raccolte e porteranno anche alla realizzazione di un libro di prossima uscita, che verrà arricchito da nuove prove, ipotesi e conferme.