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SCIENZA

La scoperta di un tesoro ha rivelato una storia inaspettata e sconosciuta

Un prezioso tesoro è riemerso da alcune sepolture inglesi: nuovi indizi fanno sospettare che gli anglosassoni abbiano partecipato alle Guerre Bizantine.

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Oggetti funerari Fonte foto: The British Museum

Recentemente, alcune sepolture rinvenute in Gran Bretagna avevano rivelato la presenza di un piccolo tesoro, composto spesso di oggetti di tutti i giorni, dallo scarso valore economico – ma ben più interessante dal punto di vista storico. Secondo una nuova analisi, è possibile che questi oggetti indichino che gli anglosassoni del VI secolo abbiano viaggiato sino alla Mesopotamia, per combattere alle Guerre Bizantine. Ecco che cosa sappiamo su questa scoperta che potrebbe riscrivere la storia.

Le preziose scoperte nei corredi funerari inglesi

Partiamo dall’inizio: alcuni recenti scavi avvenuti in Inghilterra hanno portato alla luce sepolture finora sconosciute. A Sutton Hoo, nel Suffolk, si è ad esempio scoperto un corredo funerario situato all’interno di una nave lunga ben 27 metri, tra cui una collezione di argenteria bizantina. È invece a Taplow, nel Buckinghamshire, che sono stati trovati i resti di un uomo che indossava una giacca da equitazione in stile eurasiatico. Infine, a Prittlewell (nell’Essex), una camera funeraria conteneva diversi oggetti quotidiani, tra cui una fiaschetta di rame raffigurante San Giorgio in stile sasanide.

Tutti questi oggetti esotici (e molti altri) hanno indubbiamente destato la curiosità degli esperti: come sono finiti in alcune sepolture inglesi? Inizialmente, la teoria più accreditata è stata quella del commercio: beni e merci di vario tipo, d’origine chiaramente bizantina, sarebbero approdati in Inghilterra attraverso navi mercantili, in un periodo in cui gli scambi commerciali erano in gran voga. Tuttavia, questa spiegazione è sembrata fin troppo semplicistica a John Simpson, curatore senior del British Museum, e a Helen Gittos, studiosa di Oxford. Dunque, ha avuto inizio la loro indagine.

L’ipotesi sugli anglosassoni e le Guerre Bizantine

È nata così un’ipotesi ben più affascinante di quella del commercio, che potrebbe persino riscrivere la storia del popolo anglosassone. Secondo i ricercatori, molti degli oggetti ritrovati all’interno delle sepolture inglesi potrebbero essere letti come prove convincenti della partecipazione degli anglosassoni del VI secolo alle Guerre Bizantine. I soldati sarebbero dunque stati coinvolti in campagne militari che li avrebbero spinti ad attraversare l’Europa intera, approdando nel Mediterraneo orientale e nell’attuale Siria, che all’epoca era occupata dalla Mesopotamia. Il motivo? Combattere contro i Sasanidi, un’antica dinastia iraniana.

Ma quali sono queste prove? “Il tondo di perle sulla fiaschetta rinvenuta a Prittlewell è unico e colloca la sua iconografia saldamente all’interno del linguaggio di stile sasanide, suggerendo che sia stato realizzato in un laboratorio sasanide” – ha affermato Simpson. E ancora: “I collegamenti orientali delle tuniche guerriere di Prittlewell e Taplow, uniti al design delle fibbie sulle spalle degli indumenti di Sutton Hoo, rafforzano l’idea che questi individui tornati dalla Siria si allineassero ancora di più alle mode tardoantiche della società guerriera d’élite bizantino-sasanide“.

Molti altri oggetti provenienti da queste sepolture e analizzati più attentamente hanno mostrato una provenienza chiaramente mesopotamica. Tra questi, anche un contenitore in ceramica (l’unico ritrovato tra i corredi funerari) che ha lasciato sin dall’inizio perplessi gli scienziati, perché diverso da qualsiasi altra cosa mai vista nell’Europa settentrionale – ma molto simile alle tipiche ceramiche della Mesopotamia. Tutti questi indizi, insomma, portano a concludere che i soldati anglosassoni abbiano prestato servizio sotto Tiberio II e il suo successore, nelle campagne militari bizantine.

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