Nuova scoperta cosmica, un sistema triplo di rocce spaziali ai confini del Sistema Solare
La fasci di Kuiper continua a essere analizzata attentamente: scoperto un trio roccioso che svela nuovi dettagli su quest'area del cosmo

Nella Fascia di Kuiper è stato individuato un trio di rocce spaziali ghiacciate. Parliamo della regione più estrema del Sistema Solare, analizzata nel dettaglio grazie all’operato del telescopio spaziale Hubble della Nasa e all’osservatorio terrestre W. M. Keck alle Hawaii. I dati raccolti sono di grande importanza perché supportano una particolare teoria.
Trio nella Fascia di Kuiper
La teoria relativa alla Fascia di Kuiper, che oggi torna d’attualità, evidenzia come le rocce spaziali non siano unicamente frutto di collisioni. Si suppone che questi elementi possano formarsi anche attraverso il collasso gravitazionale del disco primordiale che circondava il Sole. Queste rocce ghiacciate nella Fascia di Kuiper potrebbero dunque essere residui di materia collassata circa 4,5 miliardi di anni fa.
La ricerca è stata pubblicata su The Plantary Science Journal, dove viene riportato il nome di questo particolare trio: 148789 Altjira. Questo è il secondo caso di sistema a tre corpi scoperto in questa regione estrema del Sistema Solare. Il primo risale al 1999 ed è stato rinominato 47171 Lempo. Tutto ciò suggerisce agli scienziati, ovviamente, che esistano altri sistemi simili non ancora individuati dai nostri mezzi.
Lo studio della Fascia di Kuiper
Gli oggetti della Fascia di Kuiper sono stati scoperti nel 1992. Ciò che viene studiato è un insieme di residui ghiacciati di quello che era un giovane Sistema Solare. Lo sguardo dei nostri sistemi deve superare l’orbita di Nettuno per poter raccogliere dati utili e, a oggi, si contano oltre 3.000 oggetti. Il più grande di questi è il pianeta nano Plutone.
Nel caso di Altjira, siamo a una distanza di 3,7 miliardi di km dalla Terra. Hubble ci ha mostrato due oggetti della Fascia di Kuiper, separati tra loro da 7.600 km. Studi approfonditi, però, evidenziano come possa trattarsi di un trio. Questo sarebbe composto da due elementi “molto vicini” tra loro e da un terzo decisamente più distante.
Non una scoperta rapida, anzi. Occorre comprendere che l’analisi di tali osservazioni è generalmente lenta e complessa. Nello specifico sono stati necessari ben 17 anni, nel corso dei quali i ricercatori hanno notato un cambiamento nell’orientamento dell’orbita dell’oggetto esterno.
L’oggetto interno poteva essere un binario a contatto. Il riferimento in questo caso va a due corpi separati tra loro, che però si avvicinano sempre più, fino a toccarsi. In alcuni casi tale eventualità può condurre a una fusione o, anche, a un oggetto appiattito.
Stando ai dati raccolti, gli esperti hanno ritenuto che un sistema triplo nella Fascia di Kuiper si adattasse meglio alle informazioni in possesso. Allo stato attuale sono stati identificati circa 40 oggetti binari in questo settore del Sistema Solare. Due di questi, come detto, ci appaiono logicamente come tripli. L’idea che tali configurazioni non siano poi così rare, come si poteva pensare, prende dunque piede. Si aprono di fatto nuovi scenari nello studio della formazione ed evoluzione degli oggetti transnettuniani.