Smart home: Google fa l'annuncio che cambia tutto
Grazie al protocollo Matter la Smart Home entra nella sua seconda fase, quella della maturità e della semplicità per l'utente che, adesso può usare i dispositivi Google per comandare di tutto
Le case di mezzo mondo sono in piena rivoluzione domotica: i dispositivi per la smart home si stanno diffondendo, in molte abitazioni di nuova costruzione entrano addirittura a far parte del capitolato, e sempre più dati vengono scambiati al fine di rendere la vita di chi abita in quelle case più comoda, smart e, magari, anche più rispettosa dell’ambiente.
Il mese scorso è stato ufficializzato il nuovo standard Matter, nato per far comunicare tra di loro prodotti diversi e di produttori diversi, come Google, Amazon, Apple, Huawei, Ikea e altri giganti del settore tech, degli elettrodomestici e dell’arredamento. Ora arriva la notizia che tutti aspettavano e che, nel giro di pochi mesi, potrebbe realmente cambiare le cose accelerando moltissimo la diffusione di Matter: tutti i dispositivi Google Home e Google Nest e tutti i dispositivi Android adesso sono compatibili con il nuovo protocollo per la Smart Home.
Google a tutto Matter
Google è tra i brand fondatori del protocollo Matter, ma anche uno dei principali attori del mercato della domotica: proprio come avviene per Amazon, infatti, Google ha milioni di smart speaker già venduti e presenti nelle case di altrettanti utenti in decine di Paesi del mondo.
Il passaggio di tutti questi dispositivi a Matter, quindi, era molto atteso ma andava anche architettato a dovere, altrimenti milioni di case smart avrebbero smesso di funzionare.
Ora Google annuncia che tutto è andato liscio e che la maggior parte dei dispositivi Google Home/Nest sono stati aggiornati silenziosamente e possono adesso dialogare con altri dispositivi non compatibili con l’ecosistema Google Home, ma compatibili con Matter. E’ il cerchio che si chiude.
Non solo, perché ci sono novità importanti anche per Android: è arrivato il “fast pair” con i dispositivi certificati Matter, che potranno essere connessi ad uno smartphone o tablet Android in pochi secondi e con un solo tap.
Cosa cambia per gli utenti
Una casa smart basata su Matter è una casa indipendente dai brand: basta scegliere dispositivi compatibili con Matter e non è importante sapere chi li ha prodotti. Questo nella pratica significa non essere più “schiavi” dell’ecosistema.
Se vorremo comprare solo dispositivi Amazon, o comunque compatibili solo con Amazon Alexa, saremo liberi di farlo. Ma se vorremo collegare un termostato smart di Google ad un Amazon Echo Show saremo altrettanto liberi. Così come saremo liberi di dire “Ok Google, accendi la Fire TV“.
Thread: la ciliegina sulla torta
In più, c’è anche una notizia un po’ più tecnica ma altrettanto importante: gli smart speaker Google i dispositivi Nest più recenti (Nest Wi Pro, Nest Hub Max e Nest Hub di seconda generazione), possono ora diventare dei “border routers” per il protocollo Thread.
Thread è un altro protocollo di rete che serve a far lavorare insieme dispositivi smart. Ma è un protocollo specifico per i dispositivi a basso consumo, quelli che tipicamente non devono scambiare grandi quantità di dati. Ad esempio le serrature smart, i sensori di movimento, i rilevatori di fumo e CO e altri dispositivi di questo tipo.
Il fatto che i device di Google possano diventare il router per collegare i dispositivi Thread, unito al fatto che ora tutti i dispositivi Google sono compatibili con Matter, permetterà (almeno in teoria) di fare entrare anche i prodotti Thread nel gran numero di device che possono dialogare tra di loro.