
Cos'è e come funziona lo smartphone modulare
Lo smartphone modulare permette di modificare e sostituire alcune parti come fotocamera e CPU, per migliorare le prestazioni e le funzionalità.
Probabilmente soltanto in pochi sono a conoscenza dei telefoni modulari, dispositivi che consentono di modificare le prestazioni e le funzionalità del cellulare. Grazie a una struttura composta da una serie di moduli sostituibili, questi apparecchi permettono di cambiare elementi come lo schermo, le fotocamere, la GPU e persino il processore. Ecco una piccola guida per capire cosa sono gli smartphone modulari, a cosa servono e quanto costano.
Cos’è lo smartphone modulare
Gli smartphone modulari sono un particolare tipo di telefono, le cui funzionalità sono pressoché identiche a quelle di un dispositivo tradizionale, tuttavia la parte hardware e la struttura sono completamente differenti. In un device classico, infatti, tutti gli elementi come la CPU, la scheda video e il display sono fissi, quindi non è possibile sostituirli personalizzando l’apparecchio, per modificarne le prestazioni. In questo caso l’unica soluzione è comprare un nuovo smartphone.
Invece i telefoni modulari sono apparecchi composti da una serie di moduli, secondo un’architettura che permette di sostituire ogni componente in base alle proprie esigenze. Ciò significa che si può ad esempio aggiungere una fotocamera, cambiare gli speaker con modelli più aggiornati, oppure installare un modulo per il display in grado di assicurare una risoluzione maggiore. Questa tecnologia non è molto diffusa, nonostante Google stia lavorando da tempo al progetto a un brevetto per lo sviluppo di un suo smartphone modulare (Project Ara).
Le origini di questa soluzione tecnica risalgono agli anni ’90, quando uscirono sul mercato alcuni telefoni palmari modulari, espandibili utilizzando appunto dei moduli supplementari. Tuttavia l’esempio più famoso è quello del Fairphone 2, un dispositivo realizzato da un’azienda olandese nel 2015, che presentò al grande pubblico uno smartphone completamente modulare. Nel device infatti si potevano cambiare quasi tutte le componenti, dallo schermo fino al processore.
Smartphone modulare: come funziona e a cosa serve
Il funzionamento dei telefoni modulari è abbastanza complesso, in quanto è necessario consentire la perfetta integrazione dei moduli all’interno della struttura principale, garantendo la connettività di ogni elemento nuovo e vecchio. Nel dispositivo è presente una scocca, che comprende tutte le parti principali dell’apparecchio. Su questo scheletro vengono montati i vari componenti, i quali si inseriscono nella struttura come dei mattoncini del Lego.
In questo modo si possono installare la CPU, la fotocamera, la scheda video, la memoria RAM, gli speaker e tutti gli altri elementi che vanno a comporre l’hardware del telefono. Questi moduli sono estraibili, attraverso sistemi di aggancio semplici da usare per gli utenti, senza la necessità di utilizzare strumenti specifici o rivolgersi a un centro di assistenza. Basta dunque rimuovere le viti di fissaggio per togliere un singolo modulo, sostituendolo con un modello più aggiornato o dalle prestazioni più elevate.
L’utilità dei telefoni modulari è innanzitutto l’ampio livello di personalizzazione, perciò è possibile acquistare uno smartphone economico e aumentare le performance, installando ad esempio dei nuovi moduli per la grafica o una RAM più potente. Inoltre consentono di diminuire i rifiuti elettronici, poiché le componenti possono essere riutilizzate o rivendute ad altri utenti. Allo stesso tempo non bisogna comprare un nuovo smartphone ogni 3/4 anni, poiché si possono cambiare le singole componenti, mantenendo il device sempre aggiornato.
Naturalmente questi dispositivi hanno anche alcuni svantaggi. Prima di tutto rappresentano una sfida tecnologica notevole, poiché realizzare uno smartphone modulare è estremamente complicato, anche per aziende come Google, Samsung e Apple. Oltre a ciò non è così semplice modificare la struttura di un cellulare, perché è necessario rispettare alcune caratteristiche tecniche, per evitare di sovraccaricare l’apparecchio, causare danneggiamenti e inserire moduli incompatibili tra loro.
Smartphone modulari: prezzi e modelli
In commercio non si trovano molti dispositivi con layout mobile, tuttavia è possibile acquistare dei telefoni che offrono una certa libertà nella personalizzazione della struttura hardware. Il più famoso di tutti è il Fairphone 3, un cellulare equosolidale al quale si possono cambiare gli altoparlanti, la fotocamera, lo schermo, la batteria e molte altre componenti. Il prezzo dello smartphone modulare Fairphone 3 è di 450 euro, mentre il costo dei singoli moduli va da 30 euro per gli speaker a 90 euro per il display.
Altri device non sono completamente modulari, tuttavia alcuni modelli consentono di sostituire alcuni elementi, garantendo una personalizzazione almeno parziale. Tra questi c’è il Motorola Moto Z2, in vendita a un prezzo di 160 euro circa, con possibilità di inserire componenti per li altoparlanti, le fotocamere e la stampa. Sebbene sia ancora in fase di progettazione, tra poco dovrebbe arrivare sul mercato anche Phoneblock, un telefono modulare di ultima generazione, il cui costo però non è stato reso noto.
In media i prezzi dei cellulari modulari sono quelli di uno smartphone di fascia media, allo stesso tempo bisogna considerare che possono essere aggiornati facilmente, con costi contenuti, utilizzando lo stesso apparecchio per molti anni. In questo modo con poche centinaia di euro si possono installare nuovi moduli, per avere un telefono sempre in linea con le ultime tecnologie, senza la necessità di spendere ogni volta una cifra elevata. Al momento però si tratta di apparecchi di nicchia, perciò non si sa fino a quando le aziende che li producono potranno assicurare assistenza, pezzi di ricambio e lo sviluppo di nuove componenti.