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SpaceX, cos'è la missione Polaris e quali record può infrangere

Annunciata la missione Polaris Dawn: partirà entro la fine dell'anno e testerà le nuove tute spaziali di SpaceX nella prima EVA privata della storia

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Polaris Dawn: SpaceX e Jared Isaacman di nuovo insieme Fonte foto: Polaris Program / John Kraus

SpaceX e Jared Isaacman, comandante della storica missione Inspiration4, hanno appena annunciato un intero programma spaziale privato: si chiama Polaris e prevede tre missioni. La prima, Polaris Dawn, partirà dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center e porterà di nuovo Isaacman nello spazio entro la fine del 2022.

Isaacman, Inspiration4 e SpaceX

Jared Isaacman è uno di quei miliardari con la passione per lo spazio. Per la precisione, è il fondatore di Shift4 Payments, quello che l’anno scorso si è imbarcato su una missione di SpaceX insieme a 3 civili cui lui stesso aveva pagato il biglietto del viaggio, all inclusive.

Inspiration4 è stata la missione dei record, una di quelle che hanno segnato lo scenario dello scorso anno e potenzialmente indicato la via per le prospettive del prossimo futuro. Il capitano Isaacman è un aviatore esperto, uno che nel 2009 decise di battere il record di velocità per la circumnavigazione del globo a bordo di un jet, e lo fece.

Più di recente, Isaacman ha deciso di infrangere altri record: per esempio, ha portato con sé in orbita la prima donna nera pilota della storia e la più giovane americana nello spazio, che era anche la prima persona con protesi a viaggiare nello spazio. Inspiration4 ha battuto anche, probabilmente, qualche record d’ascolto: con una serie tv prodotta quasi in tempo reale da Netflix, la missione del comandante Isaacman ha avuto una copertura mediatica senza precedenti.

Lo scopo della missione era duplice: contribuire al progresso dell’esplorazione spaziale svolgendo test ed esperimenti in orbita, ma anche raccogliere fondi per l’ospedale pediatrico St.Jude, che alla fine della missione ha ricevuto una donazione di 200 milioni di dollari per la ricerca contro il cancro.

Quella tra Isaacman e SpaceX sembra più una aperta e proficua collaborazione che non un classico rapporto tra cliente e fornitore: già con Inspiration4 sono state sperimentate delle nuove soluzioni per conto di SpaceX, dalla cupola di vetro al sistema dei bagni, ma Polaris andrà oltre.

La nuova missione è stata annunciata da Isaacman via twitter la mattina del 14 Febbraio: “Siamo orgogliosi di presentare il Programma Polaris, uno sforzo primo nel suo genere per il rapido avanzamento del volo umano nello spazio e la raccolta di fondi per importanti cause sulla Terra”.

Polaris: nuovi record da infrangere

Non si parla a caso di “rapido avanzamento”, perché quello congegnato da SpaceX e Isaacman – che è ancora una volta il finanziatore della faccenda, parrebbe per intero – è un programma che punta a sciogliere alcuni tra i nodi più complessi che ci separano dai viaggi spaziali di lunga durata e dalla colonizzazione della Luna e di Marte.

Polaris Dawn, la prima missione, raggiungerà l’orbita più alta mai raggiunta dall’uomo, battendo il record di Gemini 11 che risale al 1966, superando i 1300 chilometri di altitudine. Non tanto per battere il record di Gordon Conrad, quanto per raccogliere importanti dati sull’effetto delle radiazioni dello spazio sul corpo umano.

Polaris Dawn è la missione in cui verrà sperimentata la prima spacewalk privata della storia dell’esplorazione spaziale, il che conduce ad uno tra gli elementi più importanti, in questo “rapido avanzamento” voluto da Isaacman e SpaceX: verranno testate per la prima volta le tute spaziali EVA di SpaceX. Dopo la débacle delle tute spaziali per Artemis, presentate in pompa magna nel 2019 per poi finire tra le cause dei ritardi e dei rinvii della prossima missione per la Luna, gli occhi della NASA sono puntati sulla riuscita delle tute spaziali EVA di SpaceX, direttamente ricavate dalle attuali tute spaziali IVA (intravehicular), in uso su Crew Dragon.

“Per costruire una base sulla Luna e una città su Marte” si legge sul sito di Polaris “servono migliaia di tute spaziali; lo sviluppo di questa tuta e l’esecuzione di attività extraveicolari saranno passi importanti verso un design scalabile per le future missioni di lunga durata”. Polaris Dawn sarà anche la prima missione spaziale a testare il sistema laser di Starlink per la comunicazione spaziale, aprendo la strada ad importanti acquisizioni per le prossime missioni.

Da quanto ha dichiarato Isaacman, la terza ed ultima missione del programma Polaris potrebbe coincidere con il primo volo con equipaggio di Starshipla nave spaziale più potente mai costruita.