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SCIENZA

Nello spazio una fonte di energia oscura: la nuova teoria sui buchi neri

Gli scienziati hanno proposto una nuova e rivoluzionaria teoria riguardante i buchi neri supermassicci: ci sarebbe un collegamento tra questi e l'energia oscura.

Buchi neri come fonte di energia oscura Fonte foto: 123RF

Sebbene l’Universo sia ancora fonte di grandi misteri per l’uomo, l’innata curiosità degli scienziati e le tecnologie sempre più avanzate permettono di fare interessanti scoperte e di proporre ipotesi rivoluzionarie. Tra le teorie più originali degli ultimi tempi, ce n’è una in particolare che riguarda i buchi neri supermassicci, ora messi in correlazione con la misteriosa energia oscura presente nello spazio.

Che cos’è l’energia oscura

Negli anni ’90, gli scienziati riuscirono a confermare l’accelerazione dell’espansione dell’Universo, un fenomeno che aveva sempre destato molte perplessità: come può questa espansione addirittura diventare più veloce, se c’è una forza come quella di gravità che, al contrario, dovrebbe rallentarla? Per rispondere a questo quesito, gli astronomi hanno concettualmente ipotizzato la presenza di una energia oscura, che pur non direttamente rilevabile sarebbe diffusa in tutto lo spazio e avrebbe un effetto antigravitazionale.

Naturalmente, su questa misteriosa energia oscura si sa davvero pochissimo. E se fosse collegata ai buchi neri supermassicci? Questi ultimi sono degli enormi buchi neri che hanno una massa milioni (o addirittura miliardi) di volte superiore a quella del Sole. Quasi ogni galassia ne ha uno al centro, e la nostra Via Lattea non fa certo eccezione. Sui buchi neri supermassicci si è già scoperto molto, ma ci sono ancora punti di domanda che assillano gli astronomi. Uno di questi riguarda la loro continua espansione, che per certi versi rappresenta un vero mistero. Forse l’energia oscura potrebbe essere la risposta.

La nuova teoria sui buchi neri supermassicci

Un team internazionale di ricercatori, guidato dagli astrofisici Duncan Farrah e Kevin Croker dell’Università delle Hawaii, ha proposto una nuova e rivoluzionaria teoria che riguarda i buchi neri supermassicci. Studiandone una grandissima varietà, tra cui alcuni buchi neri appartenenti a galassie giovani e ricche di stelle in formazione e altri situati in galassie dormienti, gli scienziati hanno scoperto che tutti loro continuano a crescere allo stesso modo. Come è possibile, se non hanno a disposizione la stessa quantità di materia da assorbire?

La risposta potrebbe risiedere nel cosmological coupling (accoppiamento cosmologico), ovvero quel fenomeno secondo cui i buchi neri crescerebbero nel tempo man mano che l’Universo si espande. Per spiegare il tasso di crescita dei buchi neri supermassicci – secondo il nuovo studio, quelli di oggi sono da 7 a 20 volte più grandi di quanto non fossero 9 miliardi di anni fa -, gli scienziati hanno pensato all’energia oscura. “La nostra teoria ipotizza che i buchi neri siano la fonte dell’energia oscura” – afferma Duncan Farrah – “Questa energia si produce quando la materia normale viene compressa durante la morte e il collasso di grandi stelle”.

Questo nuovo modo di pensare ai buchi neri è stato proposto in due articoli pubblicati su The Astrophysical Journal e su The Astrophysical Journal Letters. Ovviamente, ci sono diverse altre ipotesi alternative che potrebbero spiegare la crescita dei buchi neri supermassicci. “Non abbiamo ancora dimostrato nulla, le prove rendono però questa idea degna di ulteriore verifica” – spiega Farrah – “Se confermato, questo sarebbe un risultato straordinario che indicherebbe la strada per la soluzione del mistero riguardante i buchi neri”.