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SCIENZA

T-Rex, la scoperta: forse era diverso da quel che abbiamo sempre saputo

Un gruppo di paleontologi ha messo in discussione quanto finora scoperto sul conto del T-Rex, il dinosauro più vorace di sempre

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Nuova e sensazionale scoperta sul T-Rex Fonte foto: iStock

Braccia cortissime e una voracità proverbiale: siamo stati abituati a immaginare in questo modo il T-Rex, forse uno dei dinosauri più riconoscibili in assoluto, oltre che tra i più temuti del suo periodo. In realtà, tutto quello che si è appreso finora sul teropode vissuto nel Cretaceo Superiore potrebbe non corrispondere al vero. Un articolo scientifico, molto discusso (non potrebbe essere altrimenti), ha fatto sorgere più di un dubbio sulla specie, a partire dal nome. La pubblicazione è avvenuta sull’Evolutionary Biology e la proposta degli autori dello studio è sorprendente: perché non suddividere il T-Rex in tre specie distinte? In pratica, l’idea che si sta facendo spazio è quella di una vera e propria dinastia di tirannosauri.

Gregory Paul, paleontologo indipendente e sempre molto propositivo in materia, ha guidato un team di ricercatori che avrebbe individuato altri due T-Rex che farebbero appunto compagnia a quello di cui finora si è parlato maggiormente. Oltre all’esemplare “classico”, infatti, ci sarebbero il Tyrannosaurus Imperator e il Tyrannosaurus Regina, un’ipotesi formulata in base all’approfondimento dell’anatomia dei fossili di 38 dinosauri. In particolare, gli scienziati sono stati “insospettiti” dalla dentatura di questi dinosauri e soprattutto dalle ossa del femore. La distinzione è stata spiegata per filo e per segno da Paul e colleghi.

Le caratteristiche dei vari T-Rex

Le differenze nelle caratteristiche anatomiche dei T-Rex si sarebbero prolungate per una durata di tempo tale da rendere possibile una suddivisione in tre specie diverse. L’esemplare più antico è l’Imperator, il quale ha spaventato gli altri dinosauri del suo periodo con un’arcata inferiore di denti non indifferente e quattro piccoli incisivi separati. Inoltre, i femori erano molto spessi. Il T-Rex vero e proprio e quello ribattezzato “Regina”, invece, erano caratterizzati da femori leggeri e sottili. Vale la pena ricordare che gran parte di questi fossili è stata scoperta per la prima volta nel lontano 1902, poi negli anni Novanta del secolo scorso i ritrovamenti si sono moltiplicati a vista d’occhio.

Cosa raccontano i fossili

La tesi di tre specie differenti di T-Rex non è semplice da dimostrare, anche con le specie animali attualmente in vita infatti ci sono difficoltà rilevanti nelle varie distinzioni. Le caratteristiche anatomiche e i dettagli genetici fanno la differenza in questo senso, ma c’è anche molto altro. Nel caso dei tirannosauri, poi, non ci si può basare sul Dna preistorico e ci si deve accontentare di quello che “raccontano” i fossili. Se la pubblicazione scientifica dovesse avere seguito, allora i musei potrebbero essere interessati da una vera e propria rivoluzione per quel che riguarda la classificazione dei dinosauri.

Uno degli scheletri di T-Rex più famoso al mondo, quello ospitato a Chicago dal Field Museum, non sarebbe proprio quello che resta di questa specie, bensì un T-Imperator. Il tirannosauro battuto all’asta per quasi 30 milioni di euro, meglio noto come Stan, invece, sarebbe un T-Regina. Le perplessità nel mondo della paleontologia, comunque, rimangono: c’è chi ha accusato Paul e gli altri studiosi di aver messo nero su bianco delle descrizioni troppo vaghe e poco convincenti. L’unica certezza è che il dibattito rimane aperto come non mai, in attesa di conferme o smentite.

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