Twitter Blue è arrivato in Italia: cosa offre
La versione a pagamento di Twitter è adesso disponibile anche per gli utenti italiani: ecco cosa offre, a che prezzo e a chi conviene Twitter Blue
Da alcuni giorni anche gli utenti italiani di Twitter possono iscriversi a Twitter Blue, la versione premium a pagamento del social oggi di proprietà di Elon Musk. L’abbonamento, che decisamente non è economico, permette di accedere ad una limitata serie di funzioni esclusive e ad una lunga serie di promesse di funzioni in arrivo. La maggior parte degli utenti, però, decideranno di iscriversi a Twitter Blue per un motivo ben preciso: ottenere, o riottenere, la spunta blu di verifica del profilo.
Twitter Blue: quanto costa
Il prezzo di Twitter Blue varia in base a due fattori: il primo è se si sceglie di fare l’abbonamento mensile, o si preferisce quello annuale; il secondo è se si fa l’abbonamento dal sito Web di Twitter, o passando dall’app di Twitter per Android o iOS. Nel secondo caso, infatti, si paga la costosa commissione a Google e Apple che, invece, da Web ovviamente non c’è. L’abbonamento scontato annuale, inoltre, non è ancora disponibile via app.
Di conseguenza, ecco i prezzi di Twitter Blue in base alle varie combinazioni:
- Twitter Blue via Web – Annuale: 7 euro al mese o 84 all’anno
- Twitter Blue via Web – Mensile: 8 euro al mese o 96 all’anno
- Twitter Blue via App – Mensile: 11 euro al mese
Twitter Blue: cosa offre
Il primo vantaggio di iscriversi a Twitter Blue è la possibilità di richiedere la spunta blu di verifica. Non è automatica, neanche se si paga l’abbonamento: il processo di verifica prevede che il profilo richiedente la spunta sia stato recentemente attivo, non abbia cambiato identità di recente, non abbia provato a "impersonificare" altri profili, né abbia violato altre regole di buona condotta sulla piattaforma.
Utile, ma con precisi limiti, la possibilità di modificare i tweet dopo averli pubblicati: al massimo 5 volte, entro 3o minuti dalla pubblicazione e il tweet viene identificato come modificato. Ma, soprattutto, funziona solo se l’app è impostata in lingua inglese.
Altro vantaggio è la possibilità di pubblicare video lunghi su Twitter, oltre i 4 minuti previsti per i profili non premium: si arriva fino a 60 minuti, in alta qualità con risoluzione 1080p. A proposito di lunghezza: Twitter ha appena lanciato i tweet lunghissimi, addirittura 4.000 battute, per i soli utenti Blue.
Inoltre, gli utenti paganti di Twitter Blue hanno l’accesso in anteprima alle funzioni sperimentali che la piattaforma va via via testando, prima del lancio al grande pubblico.
Infine, una funzione dedicata espressamente ai creator: se sono iscritti a Twitter Blue potranno guadagnare dalla condivisione delle entrate pubblicitarie provenienti dai banner e link inseriti da Twitter in mezzo ai tweet di risposta ai loro contenuti.
Twitter Blue: le promesse
Fatta salva l’eccezione della spunta blu di verifica, che ad alcuni VIP e alle aziende effettivamente può servire, i veri vantaggi derivanti dal pagare un abbonamento a Twitter Blue sono davvero pochi. E, infatti, gli abbonamenti non vanno decisamente a ruba.
Più interessanti, invece, le funzioni in arrivo nei prossimi mesi. Ad esempio il dimezzamento della pubblicità, o la possibilità di "schizzare in cima alle risposte, alle menzioni e alle ricerche". Quest’ultima promessa, però, andrà valutata bene quando sarà resa effettivamente disponibile perché una cattiva implementazione della funzione potrebbe essere persino pericolosa.
L’idea, infatti, è quella di permettere a chi ha scritto un tweet che ha provocato risposte polemiche di mettere in evidenza la propria versione dei fatti. Il problema, però, è che vale solo per chi ha pagato e questo crea più di un problema etico.