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SCIENZA

Stanno aumentando i "vampiri di mare". E non è un buon segno

Sono riapparsi e stanno proliferando i "vampiri di mare": con la loro presenza mettono a rischio alcune specie e preoccupano gli scienziati

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Non sempre l’aumento di esemplari di una specie è una buona notizia. Per quanto il proliferare di molti animali sulla Terra possa essere accolto come un segnale di ripresa in un contesto complesso, segnato da estinzioni e netti cali di creature, ci sono dei casi in cui, invece, è bene mettersi sull’attenti. Un esempio pratico? L’incremento dei cosiddetti “vampiri di mare“, che negli ultimi mesi stanno affollando i grandi laghi degli USA.

I “vampiri di mare”, che altro non sono che le lamprede di mare, stanno letteralmente infestando le acque comportandosi in maniera aggressiva e minacciando interi ecosistemi. E se ciò è già abbastanza grave, ancor più grave è la causa scatenante del loro aumento: il riscaldamento globale.

Cosa sono i “vampiri di mare”?

Ma cosa sono, nello specifico, le lamprede di mare? Le Petromyzon marinus sono pesci parassiti appartenenti alla classe degli Agnati, ossia dei predatori di altri pesci. In soldoni, ciò significa che per alimentarsi, crescere e proliferare devono nutrirsi di altri pesci. Il loro aspetto è abbastanza impressionante: il corpo è allungato (può arrivare fino 1,2 metri), cilindrico e affusolato e possono arrivare a pesare circa 2.5 kg.

La parte più spaventosa, però è la bocca: ovale, immediatamente evidente, è una sorta di ventosa circondata da file di denti affilati a forma di corno. Osservandola più da vicino, inoltre, è possibile notare che la piastra sopraorale ha altri due denti vicini. È proprio grazie a questa bocca così particolare (e pericolosa) che le lamprede di mare diventano delle vere e proprie killer, impietose e implacabili, delle specie presenti nei Grandi Laghi.

Il comportamento delle lamprede di mare

Ebbene sì: nei laghi che si trovano tra il Nord degli Stati Uniti e il Canada, nell’enorme area che comprende Indiana, Minnesota, Wisconsin Pennsylvania, Michigan e Ontario i “vampiri di mare” stanno letteralmente facendo una strage. Si attaccano alle teste di trote e salmoni e nel giro di pochissimo, succhiano via i loro liquidi lasciandoli privi di vita usando la loro lingua, ruvida e appuntita, per accelerare il processo e trarre nutrimento anche dalla pelle e dai tessuti.

Negli ultimi mesi, la presenza delle trote in questi laghi si è praticamente azzerata e la colpa è proprio delle lamprede, come dimostrano i fori trovati sulle teste dei pesci morti. Il nutrimento, per questi parassiti, è essenziale: è dall’alimentazione che le coppie di lamprede traggono l’energia giusta per accoppiarsi (rituale che avviene tra la primavera e l’inizio dell’estate), scavare e deporre le uova.

Perché i vampiri di mare preoccupano?

Ma torniamo all’inizio: perché gli scienziati sono così preoccupati dalla presenza dei vampiri di mare nei grandi laghi? È presto detto: per via del già citato riscaldamento globale. Infatti, i vampiri di mare sono in realtà pesci originari dell’oceano Atlantico, che solo da qualche anno hanno iniziato a spostarsi verso i Grandi Laghi. Ciò starebbe accadendo proprio per via del cambiamento climatico, che rende gli oceani sempre più caldi e dunque ostili per la schiusa di questi parassiti.

Se i vampiri di mare continueranno a proliferare, purtroppo. salmoni e trote andranno incontro all’estinzione. Al momento, negli USA, sono al vaglio opzioni per tenerne sotto controllo il numero, ma non è ancora stata avviata alcuna procedura per via dei costi troppo elevati.

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