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WhatsApp, sono arrivati i canali: come funzionano

WhatsApp Channels è la nuova funzione per connettere le persone in base a macro argomenti, molte le affinità con Telegram ma i piani di Meta potrebbero essere altri

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canali whatsapp Fonte foto: WhatsApp

Meta ha finalmente ufficializzato l’arrivo dei Canali, una funzione di cui si parla già da mesi perché era stata scovata nel codice di alcune app beta con il nome iniziale di “Newsletter“. La nota ufficiale sul blog dell’azienda, però, parla chiaramente di canali e non newsletter e, quindi, ora sappiamo che la funzione esiste veramente, che sta arrivando e con quale nome.

Sta arrivando perché, pur essendo pronta, Meta ha deciso di rilasciarla gradualmente sui vari mercati: si parte da Colombia e Singapore, per poi allargare la diffusione al resto del mondo. Questo anche perché Meta, in Colombia e Singapore, non si è limitata a presentare la funzione ma ha anche stretto degli accordi di collaborazione con “voci internazionali e organizzazioni selezionate“. In questo modo gli utenti WhatsApp dei due Paesi hanno già la possibilità di iscriversi ad alcuni canali, oltre che di crearne di nuovi.

Come funziona WhatsApp Channels

I messaggi dei canali saranno inseriti in una nuova tab all’interno dell’applicazione, che prenderà il nome di Aggiornamenti. Gli utenti interessati a un dato canale potranno unirsi ad esso tramite un link di invito oppure tramite una modalità di ricerca che dividerà i diversi canali a disposizione per macro argomenti come, ad esempio: hobby, sport, gruppi locali, informazioni e molto altro ancora.

All’interno di questi Channels, gli amministratori potranno, ovviamente, inviare testo, foto, video, adesivi e sondaggi ma, allo stesso modo di Telegram, saranno conversazioni unidirezionali e quindi gli utenti non saranno in grado di rispondere. Dalle dichiarazioni del team di WhatsApp, l’azienda sarebbe anche al lavoro su nuovi strumenti per gli amministratori, immaginati per semplificare la gestione dei canali e per garantire agli iscritti un servizio efficiente.

Non ci sarà la crittografia end-to-end, che non avrebbe senso in una comunicazione unidirezionale, anche se WhatsApp sta studiando l’ipotesi di canali criptati per le organizzazioni no-profit le organizzazioni sanitarie.

In ogni caso nessuno degli iscritti al canale potrà vedere il numero di telefono della persona che l’ha creato, né quelli degli altri utenti. Non si esclude, quindi, che possa essere sviluppato a breve un sistema di nickname, esattamente come già avviene su Telegram.

Inoltre nessuno potrà vedere se una persona segue un canale a meno che non si tratti di coloro che lo amministrano. Inoltre il servizio è totalmente facoltativo e sarà, quindi, separato dalle chat personali. Infine, nessuno potrà aggiungerci ad un canale se non lo vogliamo.

Canali WhatsApp: come diventeranno

Come detto in apertura l’intento dell’azienda di Mark Zuckerberg è ben diverso da quello di Telegram e gli analisti sarebbero al lavoro su alcune specifiche future per sfruttare al massimo la nuova sezione. Quasi sicuramente si parla di possibilità per i creator di monetizzare in qualche modo i canali.

Si parla anche di banner pubblicitari inseriti nei canali con un gran numero di iscritti (presenti anche su Telegram) ma Meta potrebbe avere in mente qualcosa di completamente nuovo, come servizi a pagamento per le imprese o nuove modalità di advertising.

Del resto, dalle dichiarazioni dell’azienda stessa, WhatsApp al momento viene utilizzato da più di due miliardi di utenti. A fronte di cifre così elevate e in vista dell’arrivo di questi canali tematici, è chiaro che Meta voglia cercare di trarre il maggior profitto possibile dalla cosa, sfruttando le incredibili potenzialità in materia di pubblicità che potrebbe avere un canale di comunicazione diretto con le persone.