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Amazon sta facendo una rivoluzione, ma forse noi non la vedremo mai

Negli Stati Uniti e nel Canada si sta facendo velocemente largo la nuova soluzione Amazon One per i pagamenti con il palmo della mano, che in Europa potrebbe non arrivare mai

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Sono già centinaia, e nel giro di pochi mesi potrebbero diventare migliaia, i negozi negli Stati Uniti e nel Canada che accettano i pagamenti con il palmo della mano grazie al sistema Amazon One. Alcuni di questi negozi sono di proprietà della stessa Amazon, ma non tutti: il gigante del commercio, infatti, ha iniziato a stringere accordi anche con altre aziende e presto potrebbe varcare i confini del continente americano. Amazon One arriverà anche in Europa?

Amazon One in centinaia di negozi

L’ultimo annuncio è di pochi giorni fa: il sistema di pagamento con il palmo della mano Amazon One, entro fine anno, sarà disponibile in tutti i negozi di generi alimentari della catena Whole Foods Market (comprata da Amazon nel 2017 per 13,4 miliardi di dollari), che sono oltre 500.

A marzo di quest’anno Amazon ha stretto un accordo con Panera, una catena di fast food specializzata in sfilatini e baguette con 2.100 negozi negli Stati Uniti e in Canada. Panera non è un’azienda del gruppo Amazon, ma ha scelto di collegare il suo programma fedeltà MyPanera agli account Amazon Prime e al sistema di pagamento con il palmo. Di conseguenza, entro breve, tutti i negozi Panera permetteranno ai loro clienti di pagare con Amazon One.

I negozi Hudson, Crew e OHM degli aeroporti di Atlanta, Charleston, Dallas, Dulles, Kansas City, Los Angeles, Newark, Nashville e Seattle hanno scelto di implementare questa soluzione, anche per accelerare i pagamenti in ambienti decisamente affollati. Allo stadio Coors Field, invece, si usa Amazon Prime sia per pagare che per verificare, contemporaneamente, l’età dei clienti che vogliono comprare alcolici.

Lo stesso vale per gli stadi Bridgestone Arena, Climate Pledge Arena, Globe Life Field, Lumen Field, T-Mobile Center, T-Mobile Park, NASCAR Raceway, A&M’s Kyle Field, per l’Hollywood Casino e per il Greektown Casino di Detroit.

La questione privacy

E’ chiarissimo, dunque, che negli Stati Uniti e in Canada è già iniziata una vera e propria rivoluzione nei pagamenti digitali, che va ben oltre il POS e i pagamenti contactless con smartphone o carte dotati di chip NFC. Con Amazon One, infatti, il fattore che sblocca il pagamento è soltanto biometrico.

Da ciò deriva la necessità di gestire in modo sicuro i dati biometrici (le immagini del palmo delle due mani) di milioni di clienti. Amazon afferma che i dati sono conservati nei server Amazon Web Services (AWS) e che AWS è protetta da oltre 300 tool di sicurezza e ha l’aiuto di oltre 100.000 partner nel mondo, tutti specializzati in sicurezza elettronica.

Il colosso del commercio afferma che il sistema Amazon One ha funzioni di rilevamento delle manomissioni che rendono i dispositivi di pagamento inutilizzabili in caso di attacco hacker.

Amazon One in Europa?

Tutto questo è già realtà in Nord America, ma vedremo Amazon One (o sistemi simili) anche in Europa? Al momento non ci sono annunci di un possibile arrivo del servizio nel nostro continente, ma ci sono diversi segnali che ci fanno capire che non sarà così semplice per Amazon portare i pagamenti con il palmo anche in Europa.

L’Unione Europea, come ben sappiamo ormai tutti, ha adottato un approccio molto restrittivo in materia di privacy e gestione dei dati e ha emanato due direttive specifiche: la Digital Markets Act (DMA) e la Digital Services Act (DSA). Entrambe complicano la vita, e non poco, a chi gestisce i dati di milioni di utenti.

Amazon si è dichiarata favorevole alle direttive, ma ha già detto che rifiuta per sé stessa la definizione di “Very Large Platform” (DSA), mentre non ha rifiutato quella di “Gatekeeper” (DMA).

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